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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 16:59.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2014 alle ore 21:26.

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L’inchiesta “Mafia capitale” scuote i partiti. Silvio Berlusconi ha chiesto lo scioglimento del Comune per andare al voto, auspicando che le forze politiche «non ricandidando tutti coloro che sono coinvolti, a qualsiasi livello, in questa vicenda». Una richiesta, quella delle elezioni anticipate, condivisa dal M5s che ha rivendicato “pro tempore” la presidenza dell’assemlea capitolina e stasera, in occasione della votazione in Campidoglio, ha organizza un presidio. Intanto il Pd romano tenta di riorganizzarsi. Il neo commissario Matteo Orfini ha chiesto un superamento delle correnti, creandone «una sola contro il malaffare». E ha accelerato il via libera alla consigliera Dem Valeria Baglio (imposta dal sindaco Marino) come nuova presidente dell’Assemblea capitolina, al posto del dimissionario Mirko Coratti, coinvolto nell’inchiesta. L’elezione è avvenuta in serata nell’Aula Giulio Cesare, ma è stata disertata da tutti i gruppi di opposizione, con i parlamentari del M5S che hanno “occupato” per mezz’ora l'Aula per protestare contro l'elezione della Basso. E una rissa sfiorata tra sostenitori del M5S e un gruppo di cittadini che si dichiaravano sostenitori di Matteo Salvini.

Berlusconi: sciogliere Comune, partiti non ricandidino i coinvolti
Sulla vicenda romana è intervenuto in prima persona il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, con una richiesta di elezioni anticipate e l’impegno dei partiti a non ricandidare nessuno degli esponenti coinvolti nell’inchiesta. «L'unica soluzione accettabile - ha detto il Cavaliere - è quella di uno scioglimento immediato del Consiglio Comunale procedendo conseguentemente all'immediata convocazione di nuove elezioni». E ha aggiunto: «Le forze politiche debbono in questo caso saper dare un segnale preciso non ricandidando tutti coloro che sono coinvolti, a qualsiasi livello, in questa vicenda».

Baglio (Pd) presidente Assemblea capitolina, M5s occupa aula
Anche il Pd capitolino, coinvolto dall’inchiesta giudiziaria, sta cercando di riorganizzarsi. Il neo commissario Matteo Orfini ha incontrato il gruppo Dem in Campidoglio per stabilire la rotta del partito. Una riunione che ha portato a un’accelerazione sul nome del nuovo presidente del Consiglio Comunale, dopo le dimissioni di Mirko Coratti. Un nome, quello della consigliera Valeria Baglio, imposto dal sindaco Marino, e accettato dal finora riottoso gruppo Dem in Campidoglio. «Abbiamo scelto Valeria Baglio come nostra candidata alla presidenza del Consiglio comunale - ha detto il capogruppo Pd in Campidoglio Fabrizio Panecaldo-. Il gruppo sceglie in autonomia anche leggendo questa particolare fase storica: facciamo tutti un passo indietro per farne due avanti». Baglio è stata eletta in serata in una seduta disertata da tutte le opposizioni (Forza Italia, M5s, lista Marchini, Ncd). L'elezione è stata accolta da fischi e grida da parte degli esponenti del M5s. I parlamentari del Movimento Cinque Stelle presenti hanno occupato l'Aula per protestare. Eletti come vice presidenti la vendoliana Gemma Azuni (Sel) e il “civico” Franco Marino.

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