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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2011 alle ore 10:56.

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Franco (Bankitalia): no alla patrimoniale, meglio agire sull'Ici. Nella foto il capo dell'area Ricerca economica della Banca d'Italia, Daniele Franco (ItalyPhotoPress)Franco (Bankitalia): no alla patrimoniale, meglio agire sull'Ici. Nella foto il capo dell'area Ricerca economica della Banca d'Italia, Daniele Franco (ItalyPhotoPress)

«Non sono personalmente d'accordo su una patrimoniale di grande portata, non credo nemmeno sia possibile. Una soluzione intermedia é quella di operare sull'Ici». Lo ha detto il capo dell'area Ricerca economica della Banca d'Italia, Daniele Franco, in audizione sulla legge di stabilità davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato a Palazzo Madama. Lo stesso Franco, in una recente audizione in commissione Finanze del Senato sulla riforma fiscale, aveva sollecitato una riflessione sull'opportunità di reintrodurre l'Ici sulla prima casa. La «sfida più urgente - ha detto Franco - è aumentare il potenziale di crescita dell`economia».

Positivo il giudizio sulle misure annunciate ieri
Le misure annunciate ieri dal presidente del Consiglio a Bruxelles rispondono all'esigenza di giungere a un riequilibrio dei conti pubblici insieme a un rilancio dello sviluppo del Paese, ha detto Daniele Franco. «Da molti anni - ha detto - la crescita economica é in Italia inferiore a quella degli altri paesi dell'Ue. I problemi di crescita dell'economia sono percepiti come un forte limite alla solidità finanziaria del Paese. Il riequilibrio dei conti pubblici deve pertanto associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita. Le nuove misure annunciate dal Governo - ha concluso - rispondono a questa esigenza».

Meno imposte sul lavoro
Franco ha ribadito la proposta del Governatore Draghi. «La composizione del prelievo fiscale può essere modificata in modo da renderla più favorevole alla crescita. Una rimodulazione del prelievo preveda una riduzione del peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva, finanziata da un aumento del prelievo sui consumi e sulla proprietà, potrebbe sostenere la crescita dei prossimi anni senza incidere sul bilancio pubblico».

Condono, segnale negativo per la lotta all'evasione
I condoni fiscali rischiano di avere «effetti distorsivi per i segnali che inviano» perché «non aiutano a farci uscire» dall'alta evasione fiscale. «Personalmente sono contrario anche perché in italia ne abbiamo avuti tanti».

Dismissioni in tempi brevi
In audizione dinanzi alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, Franco ha detto che «coerentemente con le dichiarazioni del Governo, sarebbe opportuno definire in tempi brevi un piano di dismissioni e di valorizzazione dei cespiti immobiliari pubblici».

Non sufficienti le misure per diminuire i costi della politica
Le misure sinora varate per ridurre i costi della politica, per Franco, non sono sufficienti. «È opportuno - ha detto Franco - proseguire negli sforzi volti a una razionalizzazione degli apparati istituzionali, riducendo le sovrapposizioni tra i livelli decisionali, favorendo la gestione integrata dei servizi per gli enti locali di minori dimensioni, contenendo i costi di funzionamento degli organi elettivi».

Completare la riforma delle pensioni
«Appare opportuno completare il processo di riforma» delle pensioni «rimuovendo gradualmente le residue disparità di trattamento tra le diverse categorie di lavoratori e le diverse generazioni», ha sostenuto Daniele Franco. «Negli scorsi anni - ha aggiunto Franco - la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso sostenibile a regime il sistema pensionistico italiano». Per il funzionario generale di Bankitalia bisogna inoltre prestare attenzione a «non cambiare per l'ennesima volta le aspettative delle categorie che stanno andando in pensione», serve quindi una «soluzione più graduale».

Nel 2012 pressione fiscale al massimo storico
«La pressione fiscale salirebbe dal 42,3% del 2010 al 42,7% del 2011 e dal 2012 si attesterebbe su valori intorno al 43,8%, un massimo storico (nel 1997 essa aveva raggiunto il 43,6% del Pil)». Franco ha precisato che le stime «non includono gli effetti dell'attuazione della delega fiscale e assistenziale (ovvero dell'applicazione della relativa clausola di salvaguardia) che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di Pil nel 2012, un punto nel 2013 e 1,2 nel 2014». Inoltre, Franco ha
rilevato che «gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato».

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