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il global terrorism index

Così il prezzo del terrore è balzato al record di sempre: 53 miliardi di dollari

Più o meno è pari al Pil di una nazione come la Bulgaria. Il prezzo del terrore, ossia il costo economico che il mondo paga al terrorismo, è volato al record di sempre: 52,9 miliardi di dollari, secondo i dati 2014 del Global Terrorism Index elaborato ogni anno dall’Institute for Economics and Peace, un centro di ricerca mondiale con sede a Sydney, in Australia. Cifre enormi, mai raggiunte nemmeno nel 2001, dopo l’attacco alle Twin Towers e al Pentagono, quando il prezzo del terrore non aveva comunque oltrepassato i 51,51 miliardi di dollari. Ma il 2015 promette molto male: dopo le stragi di Parigi e l’aereo russo esploso in volo potrebbe bruciare i tristi primati dell'anno precedente.

Ma come fa l’Institute for Economics and Peace a stimare il prezzo economico del terrorismo? Semplicemente calcola il costo di tutti i morti e feriti, comprese le cure mediche, e quelli delle proprietà danneggiate: case fatte saltare in aria, aerei esplosi e così via.

Tra i vari dati contenuti nel Global Terrorism Index , ce n’è uno particolarmente raccapricciante: nel 2014 le vittime del terrore sono state 32.658, in aumento dell’80% rispetto all'anno precedente (quando si erano fermate “solo” a quota 18.111). Una cifra impressionante, pari a sette volte il numero di militari Usa morti in Iraq in dodici anni di conflitto.

E diventa ancor più impressionante se si considera che il 78% dei morti e il 57% degli attacchi sono stati condotti in appena cinque Paesi: Afghanistan, Iraq, Nigeria, Pakistan e naturalmente Siria. Tra tutti questi Stati, è proprio quello africano a registrate il maggior aumento percentuale delle vittime. In Nigeria, l’anno scorso, i morti per terrorismo sono stati 7512, con un boom del 300% rispetto all’anno precedente. Ma se guardiamo i numeri assoluti, è l’Iraq a detenere il macabro primato, con oltre 9mila morti, record mai registrato prima in un singolo Paese. E se si considerano le macro regioni, i soli Medio Oriente e il Nord Africa piangono 13.426 vittime.

I re del terrore, spiega lo studio, sono Boko Haram e Isis (che ha da tempo detronizzato i Talebani). Assieme sono responsabili del 51% delle vittime registrate nel 2014. Il solo Califfato, che nelle ultime settimane ha messo a segno i clamosi attentati di Parigi e dell’Airbus russo decollato dall’Egitto, l’anno scorso è stato responsabile dell’uccisione di 20mila persone.

Dal 2000, conclude il rapporto, sono stati registrati oltre 61mila attacchi terroristici per un totale di 140mila vittime. Circa otto-dieci volte i morti della battaglia di El Alamein della seconda guerra mondiale. Tanto per ricordare che anche quella con il terrorismo è una guerra, con numeri da guerra. Ed è mondiale.

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