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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 06:45.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2014 alle ore 13:00.

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Stefania Giannini (Ansa)Stefania Giannini (Ansa)

Ministro Giannini, ma la consultazione di giovani e famiglie sulla “buona scuola” è fallita?
È in corso, e mi pare che sta andando molto bene.

Quanti hanno risposto?
310000 i contatti sul sito, quindi vuol dire che 300 mila italiani hanno guardato per più di cinque minuti il progetto, si sono informati, e 30.000 hanno iniziato a rispondere alle domande.

Possibile che solo in Italia ogni anno si comincia con i giovani che protestano per la scuola che non va. Avranno ragione su qualcosa?
L'ha detto lei, meno 14% significa che sono almeno 10 anni in cui si parla di scuola, di istruzione, di Università solo per tagliare e sapere dove tagliare.

È così anche per lei, mi pare.
No, non credo. Ci sarà 1 miliardo per la scuola nella legge di stabilità, e questa è una novità assoluta. Direi rivoluzionaria.

Ministro Giannini, lei al Cern giorni fa ha celebrato l'eccellenza della ricerca anche italiana. Nel suo programma in 12 punti dove si vede con chiarezza che avete deciso anche voi, di favorire l'eccellenza? Mi dice un punto dove è chiarissimo, che non si può non vederlo?
I 12 punti riguardano la scuola e la ricerca, ed è un capitolo di cui parleremo tra brevissimo. Ma l'eccellenza nella scuola italiana significa avere tutti gli insegnati tutti che servono, formarli, ed avere competenze aggiornate e qualificate.

Ma assumere, come avete deciso di fare, 150 mila precari della scuola, va nella linea di favorire l'eccellenza?
Ogni anno il primo settembre ci sono 50 mila scuole, 50 mila cattedre che hanno un avvicendamento ed un'instabilità annunciata di insegnanti, quindi porre un riga a questa piaga tutta italiana è partire col piede giusto.

Quindi lì l'eccellenza non c'entra ancora, perché nell'insegnamento la selezione è la premessa dell'eccellenza. Come la si fa a farla con quei 150 mila che si prendono per tirare la riga?
Se fosse un piano assunzionale e basta avrebbe ragione lei. Non è quello. Noi assumiamo tutti gli insegnanti di cui abbiamo bisogno per l'autonomia scolastica, perché le scuole in autonomia veramente possano fare le loro

Quindi l'eccellenza verrà?
No, viene nello stesso momento, perché avviamo immediatamente quello che solo in Italia manca, cioè un piano di formazione costante, obbligatorio per tutti gli insegnanti, quelli che stiamo assumendo e quelli che sono a scuola adesso.

Ministro Giannini, ma più che la priorità al diritto del lavoro dei precari, la “buona scuola” non dovrebbe dare agli studenti il diritto di avere insegnanti capaci? Quello è il punto centrale.
Siamo partiti di lì, perché quello che ci interessa è che la scuola con tutti gli insegnanti ben formati e qualificati che vogliamo per il nostro Paese dia le competenze giuste, quelle che non ancora i nostri studenti hanno, per esempio una scuola che dia una competenza linguistica accettabile l'inglese o altre lingue

Da quando?
Da subito, dal primo di settembre 2015.
No, da quando
Ah, dalla prima dalla scuola elementare. C'è poco da fare.
Ma quelle due orette così, oppure
Le lingue è come lo sport, se si impara da piccoli si sanno, se non si imparano da piccoli diventa complicato.

Si è dilettanti tutta la vita. Senta, non è che queste 150 mila assunzioni è una mossa elettorale?
Non vedo assunzioni che facciano pensare a questo, perché il piano della buona scuola è partito dalla nostra testa, dal nostro progetto educativo, ed è partito per fare quello che serve all'Italia, rimettere l'istruzione al centro.

Insomma non sono come gli 80 euro?
No, non sono nemmeno gli 80 euro mossa elettorale, sono un mezzo della ridistribuzione della ricchezza

Le elezioni europee si sono vinte anche per quello.
Non io, io non le ho vinte.

Beh, diciamo che non è andata benissimo per Scelta Civica. Ministro Giannini, preparando l'intervista, nei 12 punti della sua “buona scuola”, la ricerca non l'ho vista. Ho letto male?
No, ha letto bene, perché è un capitolo che dobbiamo ancora aprire. Della ricerca ci stiamo occupando immaginando come rendere più competitive tutte quelle eccellenze che nel nostro paese già esistono.

E' vero o no che per trovare i soldi per assumere i precari, sono previsti tagli per 400 milioni a università e ricerca?
Falso.

Dove si trovano i soldi?
Nei risparmi che anche il nostro Ministero ha pianificato e che vuol dire costi intermedi ridotti in tutti i settori, anche quello dell'Università e della ricerca. Ma non solo lì, perché poi sarà un risparmio collettivo che poi riassegna le risorse, ovviamente.

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