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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2014 alle ore 17:45.
L'ultima modifica è del 08 agosto 2014 alle ore 22:41.

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Chiusura in rialzo - unica in Europa - per Piazza Affari il giorno dopo i forti ribassi accusati ieri dopo la conferenza stampa di Mario Draghi che non ha nascosto le difficoltà dell'attuale momento congiunturale. Grazie alla spinta delle banche che hanno riportato risultati trimestrali nel complesso convincenti, gli indici milanesi hanno chiuso in territorio positivo, anche se in misura frazionale, dopo rialzi consistenti.

In una giornata nervosa, caratterizzata da volumi bassi e una volatilità in rialzi, il Ftse Mib ha chiuso dello 0,33% e il Ftse All Share dello 0,29%. Sono rimaste invece sotto la soglia della parità Londra (-0,50%), Parigi (-0,10%) e Francoforte (-0,31%).

Wall Street ha chiuso in territorio positivo, con il Dow Jones a +1,13% a 16.553,74 punti, il Nasdaq a +0,83% a 4.370,98 punti, mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso dell'1,1% a 1.931,4 punti. Questo, nonostante la giornata abbia risentito delle nuove tensioni internazionali scatenate dai primi raid americani contro le postazioni dell'Isis.

Il petrolio ha chiuso in rialzo a New York, dove le quotazioni sono salite dello 0,26% a 97,59 dollari al barile.

Fra i titoli quotati a Piazza Affari, da segnalare la netta rimonta di Bper che ieri aveva ceduto oltre il 13% subito dopo la diffusione dei conti trimestrali pagando, secondo alcuni analisti, le rettifiche operate sul portafoglio mutui. Oggi il titolo ha messo a segno un rialzo dell'11,06%. Bene anche Bpm che ha celebrato con un rialzo del 6,6% la diffusione dei conti del periodo gennaio-giugno che hanno risentito positivamente del collocamento in Borsa della partecipata Anima.

Bene nel comparto anche Intesa (+1,08%), Mediobanca (+1,78%) e Ubi banca (+3%), che ha a sua volta riportato conti trimestrali apprezzati dal mercato. Male invece Mps che ha ceduto l'8,30% nonostante la Consob abbia vietato le vendite allo scoperto sul titolo fino a lunedi'. Sul fronte valutario, euro e dollaro in indebolimento sulla moneta giapponese: l'euro/yen segna 136,67 (136,42 ieri), il dollaro/yen 101,88 (102,09). Rispetto ai ieri sera l'euro recupera terreno nei confronti della divisa Usa e si riporta al di sopra di quota 1,34 scambiando a 1,3413, in rialzo da 1,3363 ieri sera.

I mercati orientali
Chiusura in forte calo per la Borsa di Tokyo che ha terminato in ribasso dopo l'annuncio del via libera ai raid aerei Usa in Iraq. Dopo una apertura in territorio negativo il listino giapponese ha accelerato in ribasso a metà seduta, arrivando a perdere oltre il 3 per cento. In chiusura un parziale recupero ha consentito all'Indice Nikkei di recuperare qualche posizione per chiudere con un calo del 2,98% a 14.778 punti. Per il maggiore indice giapponese si tratta del calo piu' ampio dallo scorso 14 marzo. Non basta a rassicurare i mercati il buon andamento della bilancia commerciale cinese.

Il surplus commerciale della Cina a luglio è quasi triplicato al record storico di 47,3 miliardi di dollari dai 17,8 miliardi dello stesso periodo di un anno fa e dai 31,6 miliardi del mese precedente grazie a un forte rialzo dell'export. Le esportazioni sono salite a luglio, secondo i dati diffusi dall'Ufficio delle Dogane, del 14,5% annuo a 212,9 miliardi di dollari (+7,2% a giugno), contro attese per un +8 per cento. Al contrario, le importazioni sono scese dell'1,6% annuo a 165,6 miliardi dopo un +5,5% a giugno e contro previsioni per un +3 per cento.

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