Norme & Tributi

1/7 Quando nel social si annida il reato / Post offensivi

  • Abbonati
  • Accedi
    WEB & DIRITTO

    Occhio a cosa scrivi su Facebook, Twitter & co: ogni informazione inserita può valere come prova

    1/7 Quando nel social si annida il reato / Post offensivi

    Anche se la parte offesa ha impostato i meccanismi di difesa della privacy, rendendo visibile la bacheca Facebook solo agli “amici”, la condotta di chi posta un contenuto offensivo sulla bacheca altrui integra comunque il reato di diffamazione aggravata di competenza del tribunale monocratico. Per i giudici anche un messaggio diffuso a una ristretta cerchia di “amici” ha potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone, proprio perché il mezzo usato valorizza il rapporto interpersonale, senza il quale la bacheca Facebook non avrebbe senso.
    (Corte di cassazione, I Sezione penale, sentenza 8/6/2015 n. 24431).

    © Riproduzione riservata