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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 24 novembre 2011 alle ore 17:08.

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La Bce sta valutando la possibilità di offrire prestiti a scadenze molto più lunghe rispetto a quelle attuali alle banche commerciali che stanno incontrando difficoltà nel reperire fondi sul libero mercato. Secondo quanto riportato dal Wsj, la Bce potrebbe offrire fondi a 2 o 3 anni mentre al momento l'asta più lunga, di recente introduzione, è a 13 mesi. La prossima asta a 13 mesi è in calendario il mese prossimo il che significa che le banche che riceveranno i fondi potranno fare fronte per tutto il 2012 a un eventuale ulteriore congelamento del mercato interbancario. Se questa opzione dovesse essere adottata, la Bce compierebbe un passo decisivo verso il ruolo di prestatore di ultima istanza per le banche europee. Uno sviluppo che sino ad ora ha cercato di evitare ma che potrebbe diventare inevitabile se la crisi dovesse continuare ai ritmi attuali.

Gonzalez-Paramo: la Bce non finanzierà il deficit dei governi
In serata nuova doccia fredda sul ruolo della Bce dal consigliere esecutivo Josè Manuel Gonzalez-Paramo. «I governi dell'area euro non possono aspettarsi che la Bce finanzi i deficit pubblici». Parlando all'Università di Oxford Paramo ha precisato: la Bce «non è il prestatore di ultima istanza degli Stati».

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