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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2012 alle ore 10:05.

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Riconquistare il rating sovrano nella categoria delle più affidabili "A" si può. Ma perché questo accada per l'Italia, declassata di due gradini alla "BBB+" da Standard & Poor's con prospettive negative lo scorso gennaio, non basterà il forte calo dei rendimenti dei btp e dei bot di questi ultimi due mesi e la riduzione degli oneri sul debito che ne consegue. «Il primo passo per l'Italia sarà riportare l'outlook da negativo a stabile. E questo dipenderà dall'andamento del debito, della crescita e dell'impatto delle riforme varate dal Governo Monti sull'andamento economico. L'orizzonte temporale delle nostre prospettive negative è di due anni e questo significa che il cambiamento dell'outlook dell'Italia può avvenire nei prossimi 24 mesi. Se l'Italia andrà nella direzione giusta, prenderemo questo primo passo».

A parlare è Myriam Fernandez de Heredia, managing director responsabile dei rating sovrani di S&P in Europa, Medio oriente e Asia. E' in visita in Italia per incontrare la comunità finanziaria e per spiegare i motivi della severa retrocessione sul rating sovrano italiano e di altri otto Stati dell'eurozona inferta lo scorso 17 gennaio, che ha comportato a cascata il declassamento di decine di enti locali e pubblici, banche, bond strutturati e societa' con un cedimento dello standing creditizio complessivo della zona dell'euro. S&P ha retrocesso l'Italia sotto la categoria delle "A" (diversamente da Fitch e Moody's) e la considera meno affidabile della Spagna.

L'outlook negativo non promette nulla di buono: significa che c'è una possibilità del 30%, una su tre, che l'Italia venga ulteriormente declassata entro 24 mesi. Questo taglio, giunto a due mesi dall'insediamento del Governo Monti, ha attratto aspre critiche in Italia perché considerato stonato rispetto al coro dei consensi su scala nazionale, europea e internazionale raccolti dall'esecutivo tecnico. Il calo di due gradini è apparso disallineato anche rispetto all'andamento dello spread BTp/Bund che si è ristretto enormemente confermando l'inizio del ritorno della fiducia dei mercati. "BBB+ è un rating "investment grade", ciò significa che c'è un bassissimo rischio di default dell'Italia ma al momento non lo vediamo", minimizza Myriam Fernandez in un'intervista esclusiva al Sole 24 Ore.

L'aumento del costo del finanziamento del debito è stato uno dei fattori che ha contribuito al declassamento dell'Italia. Ora questi oneri si sono ridimensionati, e molto. Se dovessero stabilizzarsi su questi livelli, l'Italia tornerà alla "A"?
L'Italia è un paese fortemente indebitato e per questo motivo il rischio del costo del debito pesa di più rispetto a un Paese con debito pubblico più contenuto, come la Spagna. L'ordine di grandezza del debito è un punto di vulnerabilità. Sì, il costo del finanziamento ha avuto un impatto sul declassamento, ma molto è anche dipeso dalla situazione economica e dalle prospettive di crescita dell'Italia.

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