Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2013 alle ore 09:36.

My24
Saccomanni al Sole 24 Ore: «Conti a posto, i mercati hanno già scontato l'instabilità»

È un messaggio che manda innanzitutto ai mercati Fabrizio Saccomanni: «Grazie ai nostri sforzi i conti pubblici dell'Italia sono a posto - spiega il ministro dell'Economia, a poche ore dall'annuncio delle dimissioni dei ministri del Pdl - Siamo in linea con gli obiettivi e con gli impegni europei. Abbiamo uno 0,1% di Pil da dover correggere, ma nel decreto che abbiamo portato venerdì in Consiglio dei ministri quella correzione già era stata individuata e c'è ancora tutto il tempo per approvarla prima della fine dell'anno».

Il problema è che dalle prossime ore rischia di non esserci più il governo. E non c'è da fare solo quella correzione. C'è da approvare la legge fondamentale del nostro bilancio, quella legge di stabilità che in base alla nuova governance europea dovrà essere approvata anche a Bruxelles. «La legge di stabilità – sottolinea Saccomani – è un atto obbligatorio. Non ci si può esimere da questo. Un governo la farà. Aspettiamo di vedere l'evolversi del quadro politico, ma non c'è nessuna ragione per cui non la possa fare questo governo, anche – eventualmente – da dimissionario».

Il ministro dell'Economia, il ministro tecnico che dalla primavera scorsa ha cercato di tenere dritta la barra dei conti, mantiene in queste ore la stessa serenità con cui ha governato l'economia con la coalizione politica più azzardata del mondo. Il caos delle ultime 48 ore sembra non smuovere la sua tradizionale bonomia, così come non lo smuovono le voci che ieri circolavano su un suo possibile incarico diretto a Palazzo Chigi. La sua attenzione è per i mercati che domani apriranno con grande nervosismo verso l'Italia. Ma anche su questo Saccomanni invita a non drammatizzare: «I mercati terranno conto di tanti aspetti, compresa la congiuntura economica in chiaro miglioramento. I dati diffusi ieri sulla fiducia delle imprese confermano la ripresa in atto nel manifatturiero, nei servizi, nelle costruzioni. C'è un quadro positivo complessivo che viene considerato. Il Fondo monetario nei giorni scorsi ha ribadito che le nostre banche sono solide. Eppoi i mercati sanno che il risanamento dei nostri conti pubblici è stato fatto. In questi mesi, pur con molta volatilità, ce lo hanno anche riconosciuto e io mi auguro che da lunedì questa fiducia venga confermata».

La credibilità dei conti e i segnali, anche se molto incerti, di ripresa sono certamente un motivo di fiducia. Ma in queste settimana la possibile crisi del governo Letta era paventata nelle centrali finanziarie di tutto il mondo proprio come un elemento di forte rischio. Il Fondo monetario evidenziava nell'instabilità politica italiana un elemento di pericolo per il nostro Paese e per l'intera Europa. Adesso, in un rincorrersi di irresponsabilità, la crisi è di fatto aperta... «Bisognerà vedere l'evoluzione del quadro politico. Ma, ripeto, io confido sulla credibilità ormai acquisita dall'Italia. Eppoi l'incertezza legata all'instabilità del governo secondo me è stata già in gran parte scontata nelle settimane passate».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi