Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2015 alle ore 08:12.

My24

PULA

Ferrero apre il fronte asiatico con uno stabilimento di produzione in Cina, nella zona di Shanghai. Lo stabilimento sarà aperto entro l’autunno di quest’anno e occuperà inizialmente 300 addetti. La conferma, per la prima volta in forma ufficiale, è arrivata ieri da Frederic Thil, ad di Ferrero Italia, a margine de Linkontro, meeting annuale della business community del largo consumo promosso da Nielsen.

«Lo stabilimento – ha detto Thil – occuperà, all’inizio, 200-300 addetti. Ma questo nuovo sito produttivo non toglierà produzione agli stabilimenti italiani: la fabbrica di Shanghai gestirà il processo di crescita dell’area». L’anno scorso dai quattro stabilimenti italiani sono stati esportati prodotti per 780 milioni, di cui una parte verso l’Asia.

Le notizie sul nuovo sito cinese sono scarse e frammentarie: si dovrebbe sapere qualcosa di preciso in estate. Di certo si sa che sarà il ventunesimo stabilimento della multinazionale di Alba, che sorgerà a circa 400 chilometri da Shanghai e che la produzione iniziale riguarderà il Kinder Joy (il Kinder Merendero italiano) e pochi altri prodotti: un’accelerazione graduale, come fa di solito Ferrero quando apre uno stabilimento in un nuovo mercato. Secondo alcune stime (non confermate) l’investimento potrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni. Una rivincita per Alba che, in passato, ha dovuto fronteggiare nei tribunali cinesi vari tentativi di imitazione della famosa pralina Rocher.

Ferrero conta in Cina una buona base di partenza (alcune stime indicano 150-200 milioni di fatturato), ma la campagna di Cina non sarà una passeggiata, perché almeno un paio di big dolciari sono presenti da decenni: si tratta di Mondelez China e Mars China. Gli americani (ex Kraft China) sono atterrati in questo Paese nel lontano 1984 e oggi contano 8 stabilimenti con 6.600 addetti e un centro di ricerca. Mondelez China, che opera negli snack, compresi biscotti, caramelle, gomme e bevande, è arrivata nel lontanissimo 1930 con Wrigley e nel 1993 ha inserito in portafoglio anche il cioccolato. Oggi Mars China conta 13mila addetti in sette stabilimenti e tre centri di ricerca.
Gli ultimi stabilimenti costruiti da Ferrero nel mondo risalgono a un paio di anni fa e sono localizzati a Manisa, in Turchia, e a San Josè Iturbide, in Messico, per un maxi investimento intorno ai 230 milioni.

Buone notizie per Ferrero arrivano anche dal nostro Paese, che sta cercando con tanta difficoltà di uscire dalla crisi. Dopo un anno di transizione, ritornano a crescere i ricavi della società italiana, grazie alle vendite domestiche ma soprattutto grazie al boom dell’export.

«Nei primi quattro mesi dell’anno - ha detto Thil - il sell out in Italia (le vendite al consumatore ndr) è cresciuto del 6% mentre l’export è volato». Quanto? Il top manager francese non lo ha detto. «É una crescita a due cifre» ha poi precisato Thil, che dall’inizio dell’anno ha sostituito Gino Lugli, ricordando, con estrema prudenza, che il budget 2015 indica stabilità di fatturato per la Ferrero spa.

Nell’esercizio 2013-2014 (chiuso in agosto) i ricavi di Ferrero spa sono stati di 2,547 miliardi, in calo del 5,6 per cento Un anno caratterizzato dalla contrazione delle vendite sul mercato italiano, ma dalla tenuta delle esportazioni, a 780 milioni di euro.

La multinazionale di Alba si conferma big spender pubblicitario italiano (forse il primo investitore) con 200 milioni lordi nel budget 2015 e Thil, parlando di innovazione di prodotto e sostegno promozionale, annuncia che «per Nutella B-ready investiremo quest’anno 10 milioni in comunicazione».

Poi a proposito dell’iperpromozione imperante nel largo consumo, Thil ha osservato: «Bisogna parlare meno di promozione e più di innovazione. Entrambi molto costosi: per lanciare un nuovo prodotto abbiamo bisogno di 5 mesi, ma bisogna essere più agili e tagliare i tempi di risposta. Sarebbe comunque molto utile cercare, in accordo con la distribuzione moderna, le vie migliori per superare la crisi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi