Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2012 alle ore 06:44.

My24


«Il mio intervento è agevolato dalla detrazione?». Questa è una delle domande più frequenti inviate al forum online abbinato alla Guida pratica «Lavori in casa», in edicola con Il Sole 24 Ore di ieri. Finché si parla del bonus del 55%, rispondere è facile, dal momento che lo sconto sul risparmio energetico è concesso per un numero limitato di interventi, a condizioni ben precise. Viceversa, quando
è coinvolto il 36%, la situazione è più complessa. Esistono due aree di esclusione: quelle della maggioranza delle opere di manutenzione ordinaria nelle singole unità immobiliari e quella degli ampliamenti volumetrici, considerati nel campo delle nuove costruzioni. Il guaio è che, Regione
per Regione, anzi Comune per Comune, può variare il concetto di cosa sia manutenzione ordinaria o ampliamento e/o nuova costruzione.
Va qui premesso che la detrazione del 36% è una norma nazionale. Pertanto a valere
sono le definizioni date dal Dpr 380/2011 (Testo unico dell'edilizia). Per esempio,
può darsi che un municipio ritenga la ricostruzione di un bagno, tubature comprese, un'opera di manutenzione ordinaria che non prevede alcuna pratica edilizia, ma ai fini del Dpr – per costante interpretazione – se sono coinvolti anche gli impianti, i lavori sconfinano nella manutenzione straordinaria e quindi sono agevolati dal bonus. Potrà venire utile redigere un'autocertificazione (prevista dal provvedimento direttore Entrate 2 novembre 2011) in cui si indica la data di inizio lavori e si afferma che gli interventi, benché privi di assensi, rientrano tra quelli agevolabili.
Più spinoso il discorso di eventuali ampliamenti. La risoluzione Entrate 4 gennaio 2011 n. 4 ha escluso dalle agevolazioni gli incrementi di volumetria ottenuti grazie ai piani casa regionali, sulla base del fatto che sono catalogate come nuove costruzioni. Tuttavia possono esistere ampliamenti che non vanno a incidere sugli indici di edilizi: per esempio la costruzione di locali accessori che ospitano caldaie, argani ascensore, depositi per i rifiuti, autoclavi. Anche le Guide al 36% non li hanno giudicati ampliamenti. Con gli stessi criteri potrebbero essere giudicate anche le serre vetrate, poste a fianco dell'edificio o sui terrazzi, quando la loro edificazione non incide sugli standard volumetrici e non prevede il versamento
di oneri concessori. Tra l'altro certe serre solari contribuiscono al risparmio energetico e, come tali, sono opere agevolate dalle
leggi regionali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Detrazione impossibile
sulla caldaia «generica»
Dovendo sostituire la vecchia caldaia dell'impianto di riscaldamento con una nuova a gas (impianto autonomo), vorrei sapere se per l'agevolazione del 55% è necessario installare una caldaia a condensazione o se l'agevolazione è concessa con qualsiasi tipo di caldaia a gas. Se sì, vorrei sapere se in tal caso (caldaia di potenza non superiore a 35 kw) è necessaria la pratica completa (asseverazione di un tecnico eccetera) o se è possibile una procedura più rapida e semplice (come per la sostituzione degli infissi).
RPer fruire del 55% la caldaia deve essere a condensazione o a biomassa. Per impianti di potenza nominale del focolare inferiore a 100 Kw la certificazione energetica è sostituita dalla certificazione del produttore ed è suffciente inviare all'Enea, entro 90 giorni dall'ultimazione dei lavori la scheda informativa.
Ristrutturazione
integrale del bagno
La ristrutturazione integrale del bagno beneficia dell'Iva agevolata e della detrazione del 36 per cento?
RPoiché i criteri da applicare sono
le tipologie di opere come classificate
dal Testo unico dell'edilizia, la semplice sostituzione delle piastrelle e dei sanitari non rientra, ma rientra se è accompagnata dal rifacimento degli impianti (tubature e/o scarichi).
Antifurto
fai da te
Con la sola fattura di acquisto dell'impianto antifurto con Iva 21% e pagando con bonifico posso detrarre il 36 per cento? L'installazione sarebbe fatta da me.
RCertamente. Il pagamento dei materiali va fatto comunque con l'apposito bonifico "tracciabile": non basta una fattura.
Sostituzione
delle ante
Io e la mia famiglia vogliano sostituire le ante della nostra abitazione con altre in acciaio, anche per una questione di sicurezza. Non sappiamo però come procedere. Il Comune mi dice di inviare loro solo una semplice dichiarazione, garantendo che le ante che verranno montate rispettino il colore e l'estetica di quelle già esistenti. E poi?

Shopping24

Dai nostri archivi