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Le pagelle dell’Ocse all’Italia: bene Jobs Act, ora…

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«GOING FOR GROWTH»

Le pagelle dell’Ocse all’Italia: bene Jobs Act, ora aprire il cantiere scuola

ISTANBUL – Nella sua annuale “pagella” delle riforme strutturali, l'Ocse, il gruppo dei grandi Paesi industriali, promuove il Jobs Act del Governo Renzi, ma sollecita l'Italia a insistere nell'eliminazione del dualismo del mercato del lavoro e a ulteriori riforme soprattutto nel campo dell'istruzione e della semplificazione del sistema fiscale.
Nella sua analisi, l'Ocse nota che la mancata ripresa dell'economia ha fatto sì che l'Italia abbia perso terreno rispetto alla media degli altri Paesi industriali sia in termini di reddito pro capite, sia in termini di produttività.
È importante, sostiene lo studio “Going for Growth” (Alla ricerca della crescita), presentato poche ore prima dell'inizio della riunione del G-20, che l'Italia abbia cominciato con il Jobs Act, di cui enumera le misure, a riequilibrare la protezione spostandola dai posti di lavoro al reddito dei lavoratori. L'Ocse suggerisce tuttavia di «continuare a ridurre il dualismo del mercato del lavoro, rendendo più flessibili assunzioni e licenziamenti, e di adottare procedure legali più prevedibili e meno costose, supportate da una rete di protezioni sociali più ampia e da politiche attive per il mercato del lavoro».
La seconda riforma prioritaria individuata dall'Ocse riguarda il miglioramento dell'equità e dell'efficienza dell'istruzione. Lo studio suggerisce di approfondire la valutazione degli insegnanti, di espandere ulteriormente l'istruzione professionale dopo la scuola secondaria, di aumentare le tasse universitarie e creare un sistema di prestiti agli studenti il cui rimborso sia basato sul reddito.
Terza area prioritaria il miglioramento dell'efficienza del fisco. Questa andrebbe perseguita riducendo le aliquote nominali più alte, riducendo distorsioni e incentivi all'evasione. L'Ocse chiede anche di eliminare l'instabilità nella legislazione fiscale, riducendo il ricorso a misure temporanee e mantenendo l'impegno a non adottare condoni. L'Italia dovrebbe anche continuare a ridurre la tassazione sul lavoro, nella misura in cui la situazione dei conti pubblici lo consenta, aumentando così domanda e offerta di lavoro.
L'Ocse insiste inoltre sulle liberalizzazioni, perseguendo tra l'altro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e il miglioramento degli incentivi all'efficienza della giustizia civile.
Le riforme strutturali sono al centro del lavoro del G-20 per tentare di rilanciare la mediocre crescita dell'economia mondiale. Al vertice di novembre, i capi di Stato e di Governo hanno adottato il “piano d'azione di Brisbane”, una compilazione di circa mille interventi che, negli obiettivi, dovrebbe consentire di aggiungere alla crescita globale un 2% circa (attorno a 2mila miliardi di dollari) alla crescita globale. A Istanbul, i ministri finanziari e governatori del G-20 cominceranno a identificare un numero più ristretto di priorità (5-10 riforme per Paese), in modo da poterne monitorare più facilmente i progressi.

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