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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 08:03.

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Se non fosse stato per i potenti e sofisticati radar russi, imbarcati sulle navi o schierati nella base siriana di Tartus, forse nessuno avrebbe fatto caso al test missilistico effettuato dagli israeliani ieri mattina intorno alle 10 ora locale. Un test del tutto difensivo ma che ha allarmato tutti gli osservatori internazionali.

I nizialmente Gerusalemme non ha commentato la notizia annunciata da fonti di Mosca, poi anche la Marina statunitense ha reso noto tramite il portavoce del comando in Europa che «nessun missile è stato lanciato dalle navi nel Mediterraneo», senza aggiungere commenti. Infine Israele ha annunciato di aver effettuato nel Mediterraneo, insieme agli Stati Uniti, il lancio di un vettore per testare i sistemi di difesa anti-missile. Un Blue Sparrow che simulava le caratteristiche di un missile balistico iraniano, è stato lanciato da un cacciabombardiere F-15 decollato da una base nell'area centrale di Israele per venire probabilmente intercettato da missile Arrow 3, che costituisce la più recente evoluzione dell'arma antimissile che protegge lo Stato ebraico.

Gli Ankor Kahol (nome ebraico del Blue Sparrow) sono definiti "Medium range surrogate ballistic missile" dalla società Rafael che li ha sviluppati testandoli nel 2007 ampliando la famiglia di "Air launched ballistic targets" che già comprendeva i missili Black Sparrow e Silver Sparrow. In pratica si tratta di sofisticati missili-bersaglio che nei test devono simulare per tipo di traiettoria e manovra di rientro nell'atmosfera , prestazioni e segnatura radar dei missili balistici più moderni nelle mani dei nemici, reali o potenziali, di Israele.

Il Blue Sparrow è stato così in questi anni il "compagno inseparabile" dell'Arrow, il missile sviluppato in sinergia (soprattutto finanziaria) con gli Stati Uniti che difende il territorio israeliano dalla minaccia balistica iraniana e degli altri Paesi arabi dotati di armi offensive di questo tipo. Dopo essere stato lanciato dal jet che lo trasporta, il Blue Sparrow esce dall'atmosfera per rientrarvi comportandosi come un vero missile balistico a medio raggio del tipo Scud D nordcoreano fornito anche alla Siria, Shahab iraniano (che trae origine dai Nodong nordcoreani) e CSS-2 che i cinesi hanno fornito all'Arabia Saudita.

Test come quello compiuto ieri vengono effettuati regolarmente a sostegno dello sviluppo del sistema antimissile Arrow e solitamente vengono programmati con ampio anticipo. Non c'era quindi nessuna attinenza con la crisi siriana ma è indicativo che le tensioni in atto non abbiano indotto Gerusalemme a rinviarlo. Al contrario, il ministero della Difesa israeliano lo ha utilizzato a scopo deterrente annunciando di aver completato con successo, in collaborazione con le forze statunitensi, un'esercitazione che ha visto il lancio di un missile Blue Sparrow. Probabile quindi che il missile-bersaglio abbia avuto anche il compito di addestrare i sistemi di scoperta e difesa antimissile Aegis imbarcati sui cinque cacciatorpediniere dell'Us Navy in navigazione nel Mediterraneo Orientale. Navi pronte a lanciare missili da crociera Tomahawk su Damasco ma anche idonee a fornire un supplemento di copertura difensiva antiaerea e antimissile a Israele in aggiunta ai missili Arrow.

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