Economia

All’aeroporto di Napoli investimenti per 128 milioni

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INFRASTRUTTURE

All’aeroporto di Napoli investimenti per 128 milioni

L’aeroporto di Capodichino potrà ancora crescere e svilupparsi: l’Enac ha dato il via libera al master plan (2014-2023) proposto dalla Gesac (controllata da F2i). Il piano prevede che lo scalo partenopeo possa avere una crescita del traffico passeggeri dagli attuali 5,9 milioni annui a 7,7 milioni. Pertanto la società di gestione potrà realizzare investimenti per 128 milioni autofinanziati nello stesso periodo.

Il master plan prevede principalmente interventi di ottimizzazione e adeguamento delle infrastrutture aeroportuali esistenti, come l’ulteriore riqualificazione e ampliamento del terminal aeroportuale, ristrutturazione e ampliamento delle piazzole di sosta degli aeromobili, l’adeguamento delle vie di rullaggio, oltre ad altri investimenti in innovazione tecnologica finalizzati al miglioramento della qualità del servizio.

«L’approvazione tecnica da parte di Enac del master plan al 2023 dell’aeroporto internazionale di Napoli – commenta l'ad di Gesac, Armando Brunini – rappresenta un fondamentale presupposto per continuare a sviluppare Capodichino confermandone il ruolo di infrastruttura strategica. Investiremo per ottimizzare l’esistente, migliorare ancor più la qualità e accogliere la crescita prevista del traffico». L’autorizzazione dell’ente per l’aviazione civile era attesa da tempo: ora chiarisce che lo scalo di Napoli (che rientra nella categoria degli aeroporti regionali) ha ancora possibilità di sviluppo, sebbene collocato dentro la città.

Del resto, si calcola che la propensione al volo (voli per mille abitanti nel 2012) registrata a Napoli sia pari a 13 e in Campania a 11, contro una media Italiana pari a 25: ciò prova le potenzialità di crescita della domanda e dell’offerta.
Gesac è una delle prime società aeroportuali privatizzate: acquistata negli anni 80 da Bee, poi passata alla spagnola Ferrovial, e infine ad F2i, il fondo italiano per le infrastrutture: ha realizzato investimenti dal 1998 ad oggi oltre 283 milioni di euro, di cui 184 autofinanziati.

Nel 2013 lo scalo partenopeo, in seguito alla crisi che ha colpito più duramente le regioni meridionali, aveva registrato un calo nell’ordine del 5%, ma il 2014 è stato l’anno della ripresa con una crescita pari al doppio della media degli aeroporti italiani. Il traffico complessivo è stato pari a 5milioni e 960 mila passeggeri (tra arrivi e partenze) registrando un notevole incremento di passeggeri rispetto allo scorso anno pari a +9,5%.

Ciò è stato possibile grazie al potenziamento dei collegamenti internazionali: con 10 nuove rotte internazionali attivate, Napoli è all’interno di un network composto da ben 62 destinazioni (50 internazionali e 12 nazionali). Il traffico di linea internazionale – con 3milioni e 24mila passeggeri – ha registrato un incremento del 22% rispetto al 2013. Ciò ha consentito che Napoli si posizionasse nella classifica del 2014 nella top 10, per tasso di crescita, degli aeroporti europei di categoria tra 5 e 15milioni di passeggeri e nella top 5 degli aeroporti di categoria 5-10 milioni di passeggeri (Fonte Aci Europe – Associazione Europea degli Aeroporti).

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