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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2013 alle ore 08:13.

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Tokyo, sale la fiducia delle imprese e il Nikkei chiude a +1,3%. E la Cina rallenta ancora

TOKYO – Una notizia positiva da Tokyo e una negativa da Pechino hanno condizionato i mercati asiatici (Hong Kong e Bangkok oggi sono chiusi per festività). L'indice Nikkei della Borsa giapponese ha chiuso in rialzo dell'1,28% a 13.852,5 punti, nel giorno in cui l'autorevole rapporto Tankan della Banca del Giappone ha evidenziato che la fiducia delle grande imprese manifatturiere è tornata in territorio positivo per la prima volta negli ultimi sette trimestri. Ha pesato sulle altre piazze azionarie asiatiche, invece, il calo a giugno dell'indice finale Hsbc Purchasing Managers (Pmi) cinese a 48,2 _ il dato peggiore dal settembre scorso e un po' inferiore rispetto alla lettura preliminare (oltre che al dato di maggio di 49,2) e il calo anche dell'indice ufficiale Pmi cinese: a giugno si è attestato a 50,1 _ appena sopra la linea che demarca contrazione da espansione – dal 50,8 di maggio. Si tratta di due conferme nel rallentamento in corso nell'attività manifatturiera in Cina, il che rilancia i timori sulla seconda economia mondiale, già rafforzati dai recenti venti di "credit crunch".

Intanto la Borsa di Tokyo inizia dunque in positivo la seconda parte dell'anno, dopo che l'indice Nikkei ha realizzato un progresso del 31,5% nella prima metà dell'anno, con un +10,3% nel secondo trimestre che ha posizionato il mercato azionario giapponese come il più brillante del periodo (nonostante il declino e la forte volatilità iniziate il 23 maggio scorso). La forza del dollaro, che resta sopra quota 99 sullo yen, ha agevolato oggi gli acquisti sui titoli delle società esportatrici.

Il rapporto Tankan della Banca del Giappone ha evidenziato che la fiducia delle grandi imprese è migliorata in modo netto nel secondo trimestre, salendo ai massimi da oltre due anni. Dopo sei trimestri consecutivi in negativo, infatti, nel primo Tankan dopo l'introduzione della politica monetaria ultraespansiva da parte della banca centrale (avvenuta il 4 aprile scorso), l'indice che misura il "sentiment" delle grandi corporation manifatturiere ha fatto segnare un più 4, rispetto a un meno 8 dell'ultimo Tankan del marzo scorso. Per quanto riguarda le grandi imprese non manifatturiere, la fiducia è migliorata a +12 dal precedente +6: si tratta della migliore lettura dal marzo del 2008. Nel complesso, si tratta del risultato più positivo dalla lettura di +6 nella primavera del 2011 (in termini di escursione del punteggio, inoltre, rappresenta il più forte miglioramento dal guadagno di 15 punti evidenziato nel sondaggio del giugno 2010). E' un sondaggio che appare in linea con le prevalenti aspettative e si aggiunge ad alcuni altri segnali _dalla produzione industriale all'export _ di un miglioramento dello scenario dell'economia. Tutte le grandi aziende, poi, sono passate a pronosticare un aumento degli investimenti di capitale (in media del 5,5% per l'esercizio in corso), mentre nel marzo scorso ne prevedevano una diminuzione media del 2 per cento. In sostanza, il "sentiment" delle grandi imprese nipponiche non sembra essere stato intaccato dalle turbolenze dei mercati azionari manifestatesi a partire dalla seconda metà di maggio

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