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Economia Lavoro

I dieci segreti inconfessabili che un'agenzia di selezione del personale non ti dirà mai (Wsj)

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 22:25.

Il Sole24ore.com sta conducendo una serie di interviste ai capi del personale delle grandi aziende, dopo una serie di approfondimenti, interventi e consigli per come compilare al meglio il curriculum in tempi di crisi. Il Wall Street Journal ha dedicato un lungo articolo, firmato da Will Swarts, con un decalogo dei «segreti» che le agenzie di selezione del personale generalmente «non dicono».

Le agenzie di ricerca del personale, si sa, svolgono un'attività preziosa, che da un lato aiuta chi cerca lavoro a trovare più facilmente occupazione nel settore o nella città desiderata, dall'altro garantisce alle aziende una consulenza, spesso insostituibile, nelle procedure di selezione. Tuttavia, anche le organizzazioni che favoriscono l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro, hanno i loro scheletri nell'armadio, i loro segreti inconfessabili. Un articolo del Wall Street Journal ha messo in fila dieci di questi segreti. (Vai alle interviste del Sole24Ore.com ai capi del personale).

1 - Ci sono modi migliori per trovare lavoro...
La provocazione del quotidiano americano parte da qui. Le società di recruiting possono essere un alleato importante nella ricerca di lavoro, ma è sbagliato pensare che siano la via maestra per trovarlo. Le referenze, l'attività di passaparola, più in generale le relazioni che si riescono a instaurare attraverso le persone che si conoscono restano uno strumento fondamentale per chi vuole dare una svolta alla propria vita professionale. Un'indagine di CareerXRoads, condotta su oltre 200 aziende, ha evidenziato come per il 27% di queste le referenze sono state nel 2009 il fattore più rilevante nella decisione di assumere nuove figure professionali, mentre le agenzie di recruiting sono state decisive soltanto nel 2,3% dei casi. E nel 2005 le percentuali erano state rispettivamente del 27,1% e del 5,2%.

2 - Noi non lavoriamo per te
Christy Ezelle, newyorkese e con una carriera nella pubblicità, mentre era in cerca del suo primo lavoro, fu contattata da un cacciatore di teste che le proponeva un lavoro presso un'importante agenzia pubblicitaria. Tutto bene, fino a quando Christy non provò, trovandosi come di fronte a un muro, a trattare sullo stipendio che le veniva offerto. Una simile chiusura si spiega con il fatto che il cacciatore di teste non lavora per conto di chi cerca lavoro ma per conto dell'azienda che vuole assumere. E con il fatto che spesso i soldi in più che il candidato spera di spuntare in virtù della propria formazione o delle proprie esperienze professionali sono stati già promessi all'agenzia di recruiting come compenso per la consulenza fornita.

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3 - Fino all'anno scorso vendevo automobili
La normativa che regola l'attività delle organizzazioni di selezione del personale è a dir poco lacunosa. A questo si aggiunge il fatto che buttarsi nel recruiting può essere assai meno costoso che improvvisarsi in un altro business, come, ad esempio, quello immobiliare. Pertanto, per essere sicuri di evitare gli avventurieri, conviene conoscere bene l'agenzia a cui ci si rivolge e sapere da quanto opera sul mercato e quali risultati ha raggiunto in passato.

4 - La posizione di lavoro che pubblicizziamo potrebbe non esistere
Succede che le agenzie di recruiting promuovano posizioni professionali assai appetibili, che però in quel momento risultano già coperte. Il motivo? Raccogliere in anticipo un numero consistente di candidati da segnalare al committente quando quei posti di lavoro saranno vacanti. Succede, infatti, che in determinati comparti nel giro di alcune settimane si liberino decine di posizioni. Inoltre, ci sono aziende disposte a pagare un bonus a quelle agenzie capaci di garantire loro i candidati giusti in poco tempo.

5 - Sappiamo già molte cose sul suo conto
Chi firma un accordo con un cacciatore di teste, deve sapere che non solo il suo passato professionale, ma tutta la sua vita, fedina penale inclusa, verrà esaminata con la lente di ingrandimento. Si tratta di una procedura standard. Tuttavia, nella maggioranza dei casi se si viene assunti direttamente da un'azienda non si viene sottoposti a un simile controllo, almeno non prima che si svolga il colloquio. E questo dà al candidato – a differenza di quanto di solito avviene con i cacciatori di teste – la possibilità di giocarsi le sue carte migliori faccia a faccia, di provare a fare buona impressione e di spiegare gli eventuali angoli in ombra del proprio passato. Pertanto, è importante accertarsi che le informazioni in possesso dell'agenzia di selezione del personale siano corrette. Una ricerca di US Pirg del 2004, infatti, evidenzia che nell'80% dei casi queste basano le loro valutazioni su dati errati e che nel 25% dei casi si è in presenza di "errori gravi", come false notizie di reato o fatti che non riguardano per nulla il candidato.

6 - Anche noi abbiamo qualche problema con il lavoro
Le agenzie ricevono la loro ricompensa da parte delle aziende committenti solo quando si perfeziona l'assunzione dei candidati che queste cercano. Va da sé che il mercato del lavoro degli ultimi due anni, dove non sono mancati i licenziamenti, abbia creato difficoltà anche alle agenzie di recruiting. Nel 2009 le venti agenzie principali della contea di Orange, in California, hanno visto scendere i loro ricavi del 20%. Molti agenti esperti hanno perso il lavoro e a sostituirli in alcuni casi sono arrivate persone alle prime armi. Questo spiega come, specie se ci si rivolge a piccole agenzie, non sempre si ottenga il servizio migliore.
Nel 2010, invece, le cose sono andate molto meglio ai big internazionali del recruiting, come Adecco, Manpower e Robert Half International, che hanno incrementato i loro fatturati.

7 - Cari candidati, il vostro futuro dipende dalle keyword e dai motori di ricerca
II successo di siti di recruiting come Monster e Careerbuilder ha cambiato il mondo di lavorare di molte agenzie, che ormai, soprattutto per quanto riguarda le posizioni di ingresso o di medio livello, fanno la selezione servendosi di programmi informatici e parole chiave. Così, se volete trovare un lavoro nel settore dei videogiochi o dell'entertainment, conviene che nel vostro curriculum siano presenti e ben evidenza queste keyword. Scrivere soltanto che avete lavorato a Sony Pictures, invece, potrebbe non bastare.

8 - La favola del lavoro che si trasforma: da tempo determinato a tempo indeterminato
Molte agenzie promuovono posizioni a tempo determinato e promettono che, se il candidato darà buona prova di sé, queste diventeranno a tempo indeterminato. La realtà è quasi sempre un'altra. Una ricerca di CareerXRoads mostra che nel 2009 la miracolosa conversione si è verificata solo nell'1,6% dei casi e che anche negli anni migliori la percentuale non ha superato il 3%. Volendo essere magnanimi, possiamo concedere ai cacciatori di teste che la loro non è proprio una menzogna, semplicemente promettono quello che sperano si avveri.

9 - Se lei ha un lavoro, posso aiutarla a essere licenziato
Chi è in cerca di un nuovo lavoro di certo non sarebbe felice di sapere che il proprio curriculum è arrivato sulla scrivania del proprio capo. Tuttavia, a chi si rivolge ad agenzie maldestre e poco professionali può capitare anche questo. Per evitare un simile rischio conviene definire un accordo in cui si stabilisce che il cacciatore di teste potrà veicolare il curriculum solo se autorizzato dal candidato.

10 - Un agente di Catania difficilmente ti aiuterà a trovare lavoro a Torino
Se si cerca lavoro lontano da dove si vive, conviene non fidarsi dei contatti presi in passato con gli agenti attivi nella propria città di residenza. Questi, infatti, hanno uno scarso interesse a far girare il vostro curriculum in altre regioni, anche quando a parole si dicono disponibili a farlo. Il motivo è che, trovato il lavoro, il compenso va diviso con l'agenzia del posto, a cui hanno dovuto appoggiarsi. Quindi, se si vuole cambiare regione, meglio rivolgersi alle agenzie che lavorano in quel luogo o alle divisioni locali di organizzazioni più grandi.

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