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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 15:12.

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Un'immagine curiosa, l'analemma, ovvero la sequenze della posizione del sole all'orizzonte alla stessa ora nei vari giorni dell'anno, ma su MarteUn'immagine curiosa, l'analemma, ovvero la sequenze della posizione del sole all'orizzonte alla stessa ora nei vari giorni dell'anno, ma su Marte

Sorpresa oggi e anche un pizzico d'inquietudine nella Rete. Il doodle, scarabocchio letteralmente, di Google, l'onnipresente motore di ricerca, riporta chiaramente un annuncio di primavera. Ma come mai visto che oggi è il 20 marzo e non il 21, come da sempre impariamo fin dalle elementari?

Che cosa sarà mai successo, forse il grande motore di ricerca si è sbagliato? Impossibile! Che sia che Google è diventato talmente importante da poter cambiare le date dell'inizio delle stagioni? Altrettanto difficile. Scartata anche l'ipotesi che il Sole abbia accelerato il suo moto o che il solito comitato internazionale di scienziati un po' eccentrici abbia ripensato alle stagioni, non resta che la spiegazione più semplice, come sempre.

Il 2012 è un anno bisestile e come tale ha un giorno in più: il 29 febbraio e quindi è logico, un puro e semplice conto aritmetico ce l'assicura, che la primavera arrivi un giorno prima, dato che scatta 80 giorni dopo l'inizio dell'anno. E negli anni bisestili, sempre per quel giorno in più, l'80º giorno è proprio il 20 marzo e non il 21. La primavera infatti dipende dalla posizione della Terra nella sua orbita attorno al Sole , e non certo dal calendario.

Quindi ha ragione Google, e da oggi siamo ufficialmente in primavera. Primavera astronomica beninteso, dato che è l'equinozio, il giorno in cui la parte illuminata del giorno è eguale a quella della notte, 12 e 12 ore, pari e patta. Da domani la notte retrocede fino alla fine di giungo, al solstizio. La spiegazione quindi è semplice.

Per chi vuole visualizzare un po' il fenomeno ricordiamo che il Sole percorre un arco di cielo ogni giorno diverso. Sorge verso est, e non a est come scritto spesso nei libri di scuola, e tramonta verso ovest , ogni giorno in un punto diverso. Percorre un arco di cerchio in cielo e quando arriva al massimo dell'altezza sull'orizzonte abbiamo il mezzogiorno astronomico, che non corrisponde al mezzogiorno civile, dato che per ragioni pratiche abbiamo diviso la Terra in 24 fusi orari . Per questo da Parigi a Venezia è la stessa ora civile, mentre, visto che la Terra gira, non è la stessa ora astronomica e il mezzogiorno di Venezia, astronomico, sarà prima di quello di Parigi.

Ma non complichiamo troppo la cosa, certo è che non riconosciamo quasi più i ritmi del cielo, probabilmente perché nelle nostre città lo vediamo poco e lo utilizziamo ancora meno, ad esempio come orologi o bussola per orientarci, come normalmente facevano i nostri bisnonni un secolo fa.

Viviamo una vita confortevole però piuttosto "climatizzata" e non ci accorgiamo più non solo delle stelle, che praticamente non vediamo dalle nostre città, ma del fatto banale che il sole è, ogni giorno dell'anno, più o meno alto in cielo. Poco prima di Natale è al minimo, il giorno è brevissimo e l'altezza massima sul nostro orizzonte raggiunta dalla nostra stella è la più bassa possibile. mentre attorno al 20 giugno è esattamente il contrario.

Anzi, scattando una foto del sole al mezzogiorno astronomico in ogni giorno dell'anno appassionati di fotografia ottengono l'immagine del cosiddetto analemma, l'orbita apparente del sole in cielo. Foto molto , molto curiose. Il tutto dipende dall'orbita della Terra attorno al sole e dall'inclinazione del nostro pianeta, di 23 gradi circa, come ci ricorda ogni mappando che incontriamo a scuola o casa.

Prepariamoci comunque perché anche l'estate quest'anno arriverà un giorno prima e quindi Googe probabilmente replicherà la vicenda.
Primavera. Proprio in questi giorni si è parlato del fatto, abbastanza triste, che le rondini arrivano ma sono sempre meno. Triste perché non solo ci fanno allegria, ma anche perché la loro decimazione sembra dovuta all'uso scellerato di veleni in agricoltura e anche da quelli sparsi da noi in vari modi, anche banalmente muovendoci in macchina, nell'aria.

Comunque se una rondine non fa primavera come recita il proverbio da oggi possiamo certamente dire che un doodle sì. I tempi cambiano, parafrasando un famoso film sull'avvento dei quotidiani, "Quinto potere", possiamo dire "E' la rete bellezza".

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