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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2012 alle ore 13:26.

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È tempo di svendita a Madrid. Dopo che la settimana scorsa il premier spagnolo ha varato nuove misure di austerità che prevedono risparmi per 65 miliardi di euro entro il 2014, oggi tocca al governo regionale di Madrid mettere a punto una strategia per sanare il deficit.

Secondo Jose Luis Moreno Casas, intervistato da Bloomberg, il direttore generale della Comunidad di Madrid incaricato di stilare il «Plan de Optimización del Patrimonio» saranno almeno 100 gli edifici situati nella capitale ad essere svenduti al miglior offerente attraverso un'asta pubblica i cui dettagli verranno svelati a fine mese. I governi regionali pesano infatti più di un terzo della spesa pubblica e svolgono un ruolo chiave nel ridurre il deficit nazionale. Gli introiti verranno dunque utilizzati per ridurre il disazanzo e per assicurare ai residenti i servizi essenziali: scuole, sanità, ordine pubblico.
Le prime 15 proprietà che andranno vendute, complessivamente ricoprono una superficie di 17.743 metri quadrati, valgono 62 milioni di euro e comprendono gli asset immobiliari migliori per essere più appetibili al mercato degli investitori stranieri che avranno 4 mesi per fare le loro proposte.

In prima fila ci sono al momento fondi d'investimento tedeschi, inglesi americani e svizzeri che hanno fiutato l'affare visto che le proprietà verranno messe all'incanto con uno sconto dal 15 al 30%. Tra le cordate interessate all'operazione ci sono anche fondi pensione e società immobiliari e assicurative spagnole. A settembre, come Jose Luis Moreno Casas ha anticipato alla stampa, è previsto anche un road show per investitori russi e cinesi interessati agli asset della capitale.
E dopo i «gioielli di famiglia», immobili di pregio e uffici, potrebbero essere messi sul mercato anche ospedali, università, case di riposo, e scuole. Lo scorso gennaio la regione autonoma della Catalogna aveva immesso sul mercato un pacchetto di 26 immobili, che comprendeva la sede della Borsa di Barcellona, ma era stata costretta a rifiutare l'offerta della Moor Park Capital Partners y Och-Ziff, perché troppo ribassista. Anche in Andalusia un'altra asta di 76 proprietà è andata recentemente deserta. L'errore che Moreno Casas, non intede però ripetere, è quello di accorpare in lotti giganteschi proprietà appetibili con quelle di scarso valore per fare subito cassa.

Ci pensa la Lotteria
E ad aiutare le comunità autonome in difficoltà potrebbe arrivare anche il soccorso della Lotteria nazionale. Se verrà approvata la proposta del ministro dell'Economia Luis de Guindos, la Loterías y Apuestas del Estado metterà a disposizione un fondo di 18 miliardi di euro. Le regioni indebitate, in cambio, dovranno dimostrarsi virtuose, e restituire il prestito con un tasso leggermente più elevato rispetto a quello dei titoli governativi. (L.B.)

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