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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2014 alle ore 18:34.
L'ultima modifica è del 22 settembre 2014 alle ore 22:35.

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«Specialmente in Italia dobbiamo rinnovare decisamente le nostre istituzioni, le nostre strutture sociali, i nostri comportamenti collettivi». «Non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie». Questo è il monito del presidente Napolitano lanciato parlando al Quirinale ai giovani riuniti per la cerimonia d'inaugurazione dell'anno scolastico.

Crisi grave, Italia deve rinnovarsi
La crisi che attanaglia l'Europa e l'Italia ci deve spingere «a rinnovarci, a metterci al passo con i tempi e con le sfide della competizione mondiale: specialmente in Italia dobbiamo rinnovare decisamente le nostre Istituzioni e i nostri comportamenti collettivi», ha detto il presidente della Repubblica.

Non sbraitare contro l'Europa, ma stringerci in uno sforzo comune
Per uscire dalla crisi, «per farcela ci si deve non già chiudere nei vecchi recinti nazionali e sbraitare contro l'Europa , ma stringerci ancor più in uno sforzo comune, integrare ancora più le nostre energie, in spirito di solidarietà, nella grande Europa unita che abbiamo via via costruito in oltre 60 anni». Lo ha affermato Giorgio Napolitano in occasione dell'apertura dell'anno scolastico.

Napolitano: su lavoro servono politiche coraggiose
L'Italia e l'Europa «sono alle prese con una profonda crisi, economica, sociale: e fanno fatica ad uscirne. Possono uscirne solo insieme con politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione», ha detto il presidente della Repubblica.

Difendere la società da fanatismo, barbarie e terrore
«La strada dell'integrazione e nell'unità dell'Europa nella pace e nella sempre più ricca affermazione nei principi del pluralismo politico, culturale e religioso, e dei diritti umani civili e sociali», è «il patrimonio di civiltà che l'Europa è decisa a difendere dalla nuova ondata di fanatismo, di barbarie, di terrore che è purtroppo venuta crescendo». ha detto il presidente della Repubblica. Che ha aggiounto: coltivare «i valori della legalità, del rispetto delle istituzioni, del dialogo, valori che si servono non a parole ma rifiutando nei fatti ogni violenza, ogni sopruso, ogni forma di corruzione».

L'Italia ha bisogno di una scuola migliore
«Non c'è nulla di più gratificante e importante del dedicarsi a rendere migliore la nostra scuola, renderle più libere e capaci di esprimersi, rafforzarsi» e permettere di realizzare «le vostre energie, la vostra intelligenza, la vostra creatività», ha sottolineato il presidente della Repubblica rivolgendosi ai circa tremila studenti riuniti nel cortile del Quirinale per la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico. «Ne ha bisogno acuto l'Italia - ha aggiunto il capo dello Stato - per uscire dalle pecche di una crisi drammatica».

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