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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2013 alle ore 13:23.
L'ultima modifica è del 19 novembre 2013 alle ore 17:02.

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foto Esafoto Esa

Al lancio pesava 907 chili, è lungo 5.2 metri ed è talmente bello, anche dal punto di vista estetico, e benfatto che è stato chiamato la Ferrari del cielo. È il satellite europeo GOCE che sta da molti giorni cadendo sulla Terra con un orbita a spirale. È prevedibile, secondo l'Agenzia Spaziale Europea, Esa, che il rientro di Goce, con la conseguente caduta a terra dei frammenti, possa avvenire nel periodo compreso fra le 19,00 e l'una del mattino (ora italiana). Come sempre in questi casi, frequenti più di quanto si pensi, è molto difficile fare previsioni e un po' di prudenza non guasta.

Vediamo perché: al momento in cui scriviamo queste righe Goce è in orbita a 160 chilometri di altezza dal suolo, dove già la resistenza dell'atmosfera, peraltro molto tenue, lo sta scaldando parecchio. Il drag atmosferico, come viene chiamato l'attrito fra satellite e l'aria in cui oramai viaggia, accelera lo spiraleggiare verso la Terra, si prevede che entro oggi perderà almeno altri 13-15 chilometri di quota. Man mano che si abbassa l'effetto aumenta, perde sempre più quota e la temperatura aumenta e lui diventa incandescente. Si pensa che entro domenica notte arriverà alla fatidica quota di 80-90 chilometri in cui la resistenza dell'aria lo farà letteralmente scoppiare in tanti pezzi.

Una pioggia di detriti quindi, di cui nessuno può prevedere nulla, tantomeno l'orbita e quindi il punto di eventuale impatto sulla Terra. I pezzi più piccoli vaporizzeranno, come succede alle piccole meteore che entrano continuamente nell'atmosfera, mentre se ci fossero pezzi di satellite sui 100 chili la questione potrebbe cambiare: sicuramente, o quasi, arriverebbero al suolo anche se ridotti in dimensioni e peso. Di qui la domanda: ma mi arriveranno in testa? E' possibile, ma altamente improbabile molto più improbabile che fare un bel 6 al Superenalotto, eventualità di certo più gradevole.

Il 71% della superficie terrestre è ricoperta d acque, laghi, mari, oceani. Quindi è assai più probabile che cada in mare che al suolo. Ma mettiamo che la sfortuna si accanisca: nel 30% di suolo esposto al rischio dobbiamo mettere i Poli, i deserti, l'Amazzonia, la Siberia, enorme, e altre zone praticamente disabitate. In realtà il 90% della popolazione mondiale vive su un 10% della superfice terrestre o poco più.

Ma vogliamo essere pessimisti fino in fondo e pensiamo all'Italia. Allora vediamo che il nostro Paese conta una superficie di 301.000 chilometri quadrati contro i 150 milioni, di chilometri quadrati, di tutte le terre emerse, quindi proprio poco.

Passata la paura possiamo ripensare al fatto che Goce ci ha fornito i migliori dati che abbiamo sull'andamento della gravità sulla Terra, un dato fondamentale per capire la circolazione degli oceani e lo spostamento delle masse continentali. Il satellite oltretutto è molto italiano, dato che il capocommessa per la realizzazione di questa Ferrari spaziale è stata la Thales Alenia Space di Torino.

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