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Borsa, fusione da 26 miliardi tra Londra e Francoforte. Incognita Brexit

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Borsa, fusione da 26 miliardi tra Londra e Francoforte. Incognita Brexit

(Ansa/Ap)
(Ansa/Ap)

Accordo tra la Borsa di Francoforte e la Borsa di Londra per una fusione alla pari:
Deutsche Boerse annuncia, infatti, di aver concordato con il London Stock Exchange, di cui fa parte anche Borsa Italiana, di andare avanti con la fusione. «Dopo l'approvazione da parte del consiglio di supervisione di Deutsche Boerse - si legge in una nota - il nostro board ha raggiunto un'intesa sull'implementazione della fusione con il London Stock Exchange Group (Lseg) sotto l'insegna di una compagnia britannica». Il «combined value» della nuova società sarà di 21 miliardi di sterline, pari a circa 26 miliardi di euro. I titoli di entrambe dopo l’annuncio guadagnano il 2 per cento in Borsa. Sia Deutsche sia Lse ritengono che l’operazione, grazie alle possibili sinergie, comporti risparmi pari a 450 milioni di euro l’anno.

«Inoltre il management board e il consiglio di supervisione di Deutsche Boerse acconsentono all'introduzione di alcune misure che servono all'implementazione della fusione». L'annuncio fa seguito alle avances dell'Intercontinental Exchange (Ice), che controlla la borsa di New York, nei confronti della borsa di Londra. Come già prospettato alla fine di febbraio, Deutsche Boerse fa sapere che il nuovo gruppo sarà gestito da un «board unitario della compagnia britannica composto paritariamente da membri dei cda di Lse e Deutsche Boerse». Il chairman di Lse, Donald Brydon, sarà presidente della nuova compagnia, l'amministratore delegato di Deutsche Boerse, Carsten Kengeter, assumerà il ruolo di ceo e direttore esecutivo dopo la fusione, mentre l'attuale ad di Lse, Xavier Rolet, lascerà il gruppo.

Il progetto di fusione prevede il conferimento agli azionisti di Lse di 0,4421 azioni della nuova entità UK TopCo ogni azione Lse posseduta. Agli azionisti della Borsa tedesca sarà invece offerta un'azione della nuova entità ogni azione posseduta. Nella nota diffusa questa mattina, si precisa che il successo dell'operazione è condizionato, tra l'altro, all'adesione all'offerta pubblica di scambio da parte di almeno il 75% del capitale di Deutsche Boerse e all'approvazione da parte degli azionisti di Lse. Gli azionisti del London Stock Exchange, riporta Bloomberg, avranno circa il 45,6% del nuovo gruppo mentre quelli di Deutsche Borse circa il 54,4%, quindi la fusione non sarà proprio alla pari come hanno annunciato i due gruppi. La nuova società manterrà le sue sedi a Londra e Francoforte.

La maggiore incognita che grava su questo progetto è quella di una possibile fuoriuscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. I britannici saranno chiamati a votare sulla «Brexit» il 23 giugno. L'amministratore delegato di Deutsche Boerse, Carsten Kengeter ha assicurato che la nuova entità sarà «redditizia» quale che sia l'esito del voto. E che la fusione si farà comunque. Ma intanto è previsto un comitato paritetico delle sue società per studiare il da farsi in caso di Brexit. E soprattutto il manager ha dovuto ammettere che non è stato ancora stabilito se l'approvazione degli azionisti del Lse avverrà prima o dopo il referendum.

Al tempo stesso, spingere sulla fusione prima del voto potrebbe in qualche modo mettere «spalle al muro» l'Antitrust Ue. Se anche stavolta Bruxelles mettesse i bastioni tra le ruote, rischierebbe di assumersi anche una pesante responsabilità politica, rischiando di accrescere la percezione di una Ue ostile agli occhi dei britannici. E l'esecutivo comunitario a guida Juncker ha certamente una spiccata sensibilità politica.

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