Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 06:40.

My24


Quando a settembre torneranno al lavoro, per i 53 operai in cig della Unitrans di Cazzago di Pianiga, nel Veneziano - dal 1967 azienda che produce cassoni frigoriferi per camion in liquidazione - sarà la fine di un incubo. La soluzione di una vertenza che attende solo di essere formalizzata – ma che per la Fiom Cgil è già un modello – è arrivata grazie all'affitto di un ramo d'azienda che, entro due anni, prevede l'acquisto dello stabilimento e dei mezzi di produzione. In sostanza una acquisizione, da parte di un'altra società di imprenditori veneti, uno dei quali a lungo ha gestito la filiale lussemburghese della stessa Unitrans. Prima era stata la volta della Mvv, Meccanica Vittorio Veneto, la storica ex Snia costituita nel 1942. Nel 2010 il Tribunale di Milano ne aveva decretato l'insolvenza, e il Mise l'aveva ammessa all'amministrazione straordinaria; due anni decisivi, quelli trascorsi fino a oggi, nei quali il commissario straordinario Marco Cappelletto ha deciso di dare fiducia alla storia, al prodotto e al personale.
È stato nominato un amministratore unico - la commercialista Elena Nembrini - e si è proceduto al riposizionamento dell'impresa, collocando sul mercato la parte immobiliare. Il risultato della nuova gestione sono un'azienda a posto e un robusto portafoglio clienti; il ramo operativo è stato rilevato da una società che vede affiancati imprenditori lombardi e del posto, che si sono impegnati a mantenere l'attività sul territorio. Il primo giugno la "vecchia signora" dell'imprenditoria trevigiana ha festeggiato i suoi primi 70 anni, con tutti i 22 dipendenti che hanno contribuito a salvare la situazione e che hanno conservato il proprio posto di lavoro.
Storie di aziende che ce la fanno a un passo dall'epilogo, fallimento, liquidazione o delocalizzazione che sia. Un modello che sembra funzionare: in passato ce l'hanno fatta fra le altre Pedavena, la birreria che Heineken aveva deciso di chiudere, e che invece è stata rilevata dal birrificio Castello di Udine. Quando a dare forfait era stata Pepsico, nello stabilimento Gatorade a Silea era subentrato Bruno Zago, patron della Cuboxal, azienda leader nella produzione di contenitori in cartone per alimenti, mentre il rilancio delle Fonderie Zen di Padova è passato da un patto: quello fra la nuova società fondata da manager e quadri con la cooperativa che ha riunito gli ex dipendenti, 120 fra operai e tecnici specializzati; un'operazione che ha avuto il supporto di clienti e fornitori.
È di pochi giorni fa (si veda Il Sole 24 Ore del 3 agosto) la riassunzione dei 135 dipendenti della Vinyls di Porto Marghera da parte di una azienda del Trevigiano, Oleificio Medio Piave, raro esempio di accordo nel quale si parla di nuova occupazione e strategie industriali per la disagiata area veneziana. «Quando a decidere di andarsene sono multinazionali, c'è poco da fare - spiega Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro -. Quello che può fare la buona politica è lavorare per trovare gli strumenti adatti a favorire scelte locali per il proseguimento dell'attività, e per salvaguardare l'occupazione». Trovare sul posto energie pronte a subentrare, in sostanza, convincendo chi se ne va - è questa la battaglia in corso per la Ditec di Quarto d'Altino, che intende delocalizzare la produzione - a lasciare gli asset sul territorio per non impoverirlo.
In aprile, dalle ceneri della ex Carrier di Torreglia - che ha scelto di produrre in Ungheria - è nata la Galileo Refrigerazione: autori del salvataggio tre ex manager della Carrier, rimasti a casa insieme ad altri 190 lavoratori, che con il supporto di Provincia di Padova e Veneto Sviluppo hanno deciso di avviare un'azienda tutta nuova. «Un progetto industriale assolutamente innovativo», secondo la presidente della Provincia padovana Barbara Degani. Il piano prevede investimenti per 3,5 milioni in cinque anni, con l'assunzione di 14 dipendenti destinati a diventare, a regime, 69. I prodotti, con il marchio "fabbricato in Italia", mirano a non lasciare fasi produttive scoperte per l'intero distretto della refrigerazione.
Singolare anche la storia dei Cantieri Dalla Pietà di Venezia, che dopo quattro anni di assenza, lo scorso marzo, sono ritornati a frequentare le fiere di settore: la crisi era iniziata nel 2009, ed era culminata nell'acquisizione da parte del colosso cinese Millennium Marine, che aveva mantenuto la sede produttiva di Malcontenta. Non avendo imbarcazioni ultimate da portare al salone di Venezia, si è deciso di partecipare con un modellino, mentre a Genova - dove la società cinese, con meno di due anni di anzianità, non era stata accettata - hanno sfilato gigantografie: «Abbiamo vissuto una liquidazione volontaria, non un fallimento - racconta Franco Nocera dell'ufficio commerciale -. I lavoratori che hanno perso il posto erano circa una settantina. Alla nuova proprietà abbiamo proposto di continuare a lavorare, non più da dipendenti ma con Partita Iva, loro hanno acconsentito perché una imbarcazione fatta qui ha un nome, un valore. Abbiamo avuto la fortuna di una consegna e un nuovo ordine subito, la ricompensa del nostro sforzo sono due commesse per barche nuove».
Chi può già trarre un bilancio, dopo due anni dalla scelta di diventare imprenditore, è Simone Ferrari: sul sito aziendale della Gasparini Industries il riferimento è «all'Araba Fenice, che risorge con rinnovare energie per dare nuovo impulso al prezioso patrimonio tecnologico del brand». Da oltre 30 anni nel campo dei macchinari per la piegatura e taglio della lamiera, nel 2007 l'azienda di Istrana, Treviso, fatturava 50 milioni con oltre 130 addetti solo in Italia. Nel luglio 2009 il fallimento, dal quale è stata rilevata da tre soci. Simone Ferrari, l'attuale ceo, un passato da manager e la voglia di «fermarmi in un territorio nel quale sto bene», racconta che sono stati riassorbiti 50 dei vecchi dipendenti, più alcuni giovani. «Non c'è bisogno di dire che la situazione economica non è rosea - racconta - ma noi facciamo il grosso del fatturato all'estero, e sappiamo esattamente cosa serve al mercato. Per chi vuole osare, questo è il momento di farlo, sperando in un 2013 di ripresa. C'è bisogno di imprenditori coraggiosi, e occorre ricordare che il patrimonio aziendale più importante sono le persone: un investimento di lungo periodo».

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi