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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2013 alle ore 17:44.

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Con Emirates arriva il Dubai-Malpensa-New York. Così Milano torna hub per gli Usa

Malpensa diventa una porta molto trafficata per raggiungere New York dall'Italia. Con l'arrivo della compagnia aerea del Golfo, Emirates che dal primo ottobre debutterà con il collegamento giornaliero Dubai-Milano-New York, la concorrenza su questa rotta sta diventando affollata.

I principali carrier che già ora sono presenti a Malpensa con voli diretti sugli aeroporti newyorkesi Jfk e Newark Airport sono scesi in campo con più voli e più servizi. «L'arrivo di Emirates sta rimescolando le carte» è il commento prevalente tra gli addetti ai lavoro.

Sta di fatto che con l'avvio della prossima stagione invernale a partire dal 27 ottobre lo scalo milanese si troverà con 14 voli in più verso New York e Miami, portando i collegamenti settimanali a 42 one way (84 se si considera anche il volo di ritorno).

Una rotta strategica per la clientela business, ma anche per il traffico leasure: nei primi otto mesi dell'anno l'incremento dei passeggeri che scelgono Malpensa per volare su New York è stato del 9% in più, un segnale che nonostante la crisi economica la Grande Mela continua ad essere la prima destinazione intercontinentale dell'aeroporto milanese.

Nel 2012 soltanto su New York sono stati registrati 490mila transiti che salgono a 610mila quando si considera tutto il Nord America. Ai passeggeri che partono per Malpensa si aggiungono quelli che utilizzano Linate per volare su New York passando da un hub europeo come Londra e Parigi: è il cosiddetto traffico indiretto stimato in 150mila transiti che salgono a 730mila sul Nord America. Insieme i due aeroporti milanesi hanno un bacino di traffico diretto e indiretto di 640mila passeggeri su New York e di 1.340.00 sul Nord America, numeri che rendono interessante per un carrier investire sugli aeroporti milanesi, dice un analista.

Lo dimostrano gli investimenti che stanno effettuando le compagnie aeree americane in Italia. American Airlines dal prossimo orario invernale introdurrà un nuovo collegamento giornaliero da Malpensa verso Miami andando ad aggiungersi ai sette voli settimanali su New York: «Stiamo investendo sull'Italia perché la riteniamo una piazza strategica sia per il nostro vettore sia per l'alleanza di cui facciamo parte insieme a British Airway e Iberia», spiega Roberto Antonucci, regional sales manager Sothern Europe: nel periodo estivo American Airlines ha visto un traffico costante di passeggeri rispetto al 2012 con un load factor in crescita di 3 punti all'80% per il voli da Milano.

Traffico stabile anche per Delta Air Lines che insieme ad Alitalia avranno due voli giornalieri da Malpensa distribuiti nell'arco della giornata a partire da ottobre: «Da inizio anno abbiamo trasportato circa 125mila passeggeri da Milano verso New York molti dei quali sono businessmen – spiega Perry Cantarutti, senior vice president Emea di Delta Air Lines - Il nuovo orario invernale è stato pensato insieme ad Alitalia partner della joint venture commerciale insieme ad Air France e Klm e modulato per le loro esigenze».

A rendere più efficace la partnership in settimana è arrivato il via libera dell'antitrust statunitense al merger tra Delta Air Lines e Virgin Atlantic Airways per l'acquisizione del 49% della compagnia di Richard Branson, accordo annunciato lo scorso dicembre per 360 milioni di dollari e che rafforza la rotta Londra-New York, ritenuta la più profittevole per le compagnie aeree. Oltre ai voli diretti da Roma su Atlanta e su New York, Delta vola verso la Grande Mela anche da Pisa e Venezia e non esclude di aggiungere altre città italiane: «L'Italia è una delle prime cinque destinazioni per importanza e strategia del nostro business dove riteniamo ci sia spazio per crescere», ha aggiunto Cantarutti.

Per raggiungere i 42 voli settimanali da Malpensa c'è anche il collegamento giornaliero di United, ma c'è spazio per tutti? «L'arrivo di Emirates a Malpensa è una nuova opportunità non solo per chi vola verso i mercati americani, ma anche verso il Middle East con Dubai che sta crescendo come hub per chi vuole volare verso l'Asia», spiega Paolo Rinaldini, managing director della società di consulenza AlixPartners. Non è un caso, infatti, che proprio Dubai rappresenti la seconda destinazione intercontinentale di Malpensa dopo New York.

Le cifre descrivono un mondo a due volecità: se il traffico aereo internazionale da inizio anno è crescito del 3%, quello dagli Usa verso l'Europa è fermo a +0,8%, ma quello verso il Middle East corre ad una media del 10 per cento. I vettori americani mostrano un net profit margin in lieve miglioramento del 2,1% dall'1,6% del 2012, troppo poco per un investitore. L'abbattimento dei costi non sempre non compensa l'aumento del costo del petrolio e il calo delle tariffe, ma nonostante la crisi il settore continua a macinare profitti. «La ripresa economica alle porte soprattutto negli Usa è un ottimo segnale – conclude Rinaldini - ma potrebbe non bastare per tornare ai fasti di un tempo».

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