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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2014 alle ore 15:10.
L'ultima modifica è del 30 luglio 2014 alle ore 20:23.

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NEW YORK - L'economia americana è cresciuta al passo del 4% nel secondo trimestre, mettendo a segno un solido recupero dopo la contrazione sofferta nei primi tre mesi dell'anno. Un recupero che si è rivelato superiore alle attese della maggior parte degli analisti, i quali avevano stimato un'espansione attorno al 3% del Prodotto interno lordo. Il Dipartimento al Commercio ha anche rivisto ad una flessione meno drastica la caduta del Pil avvenuta tra gennaio e marzo, ora stimata al 2,1% anziché al 2,9 per cento.

Spinta dalla spesa per consumatori
La spinta cruciale è giunta dalla spesa dei consumatori, che rappresenta oltre i due terzi dell'economia, salita del 2,5% grazie agli acquisti di beni durevoli, a cominciare dalle auto e dagli elettrodomestici.La domanda di questi beni ha marciato del 14%, il massimo dal terzo trimestre del 2009. Nell'insieme gli acquisti dei consumatori hanno portato in dote 1,7 punti percentuali al Pil. Gli analisti avevano anticipato un più modesto incremento della spesa dell'1,9 per cento.

Tra le altre componenti, gli investimenti aziendali sono lievitati del 5,9%, contribuendo quasi l'1% alla crescita, dopo un ristagno nel primo trimestre. Le imprese hanno anche ripreso a produrre e accumulare scorte dopo la pausa di inizio anno, ad un passo annuale pari a 93,4 miliardi che ha aggiunto 1,7 punti all'output dell'economia.

Le politiche espansive di Obama
La spesa pubblica a livello statale e locale, ma non federale, ha a sua volta sostenuto il Pil. La bilancia commerciale, a causa di un aumento del deficit nell'interscambio, ha invece sottratto 0,6 punti percentuali alla crescita. Un indicatore dei prezzi depurato dalle componenti più volatili è intanto salito al passo annuale del 2%, un andamento ancora considerato contenuto ma il più significativo incremento dal primo trimestre del 2012.

Bene il lavoro
Un secondo dato, sul mercato del lavoro, è stato incoraggiante, ma solo parzialmente: il sondaggio ADP sul settore privato ha mostrato in luglio la creazione di 218.000 nuovi impieghi, un dato superiore alla media mensile di quest'anno ma inferiore ai previsti 230.000 e ai 281.000 di giugno. Venerdì sono in arrivo le statistiche governative sulla disoccupazione dell'ultimo mese.

Il dato sul Pil, tuttavia, era il più atteso e ha spinto in rialzo i future sugli indici di Borsa. I future sull'S&P 500 subito dopo l'annuncio sono lievitati dello 0,4 per cento. Contemporaneamente sono scesi i prezzi delle obbligazioni, con i rendimenti dei Treasuries decennali, che si muovono in direzione opposta ai prezzi, in rialzo di 4 punti base al 2,5 per cento.

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