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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2013 alle ore 16:31.

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Il governo mette sul piatto un altro miliardo di euro per rifinanziare la cassa integrazione in deroga (la Cigd) per il 2013, dando così una boccata d'ossigeno per i prossimi 4-5 mesi. Per coprire l'intervento duecentocinquanta milioni arriveranno dai fondi per la decontribuzione dei contratti di produttività, ma come mera «copertura di cassa temporanea che non ha nessun effetto sul numero di accordi per fortuna crescente che si stanno firmando in questo periodo», sottolinea il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Che spiega: «Per quel che riguarda la produttività a bilancio complessivamente c'erano circa 500 milioni, che però verranno erogati nel 2014 a valere sugli accordi del 2013, quindi quello che il Governo ha deciso è di prendere 250 milioni temporaneamente da questo fondo, da reintegrare in tempo per fare poi i decreti per realizzare tutti gli sgravi che le parti sociali realizzeranno attraverso accordi nel corso dell'anno».

Le coperture
Altri 246 milioni arriveranno dalla formazione, come previsto dalla legge di stabilità; 288 milioni dalle risorse per il piano di azione e coesione attuando la prevista
riprogrammazione dei fondi strutturali Ue 2007-2013; 100 dal fondo sviluppo
e coesione (su bilancio per il 2016 ma non utilizzati); 100 milioni inutilizzati dall'accordo Italia-Libia; 19 dalle sanzioni Antitrust. La cassa integrazione in deroga 2013 è già finanziata con 990 milioni dalla legge di stabilità.

Monitoraggio e poi ci sarà riforma degli ammortizzatori in deroga
Il decreto licenziato oggi, 17 maggio, dal governo pone anche le basi per una riforma complessiva del sistema cassa integrazione in deroga. Entro 30 giorni un decreto del ministero del Lavoro, sentite regioni e parti sociali, dovrà intervenire sui criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga. Toccherà invece all'Inps effettuare un monitoraggio sull'uso corretto delle risorse.

Rifinanziati i contratti di solidarietà
Nel decreto è previsto anche il rifinanziamento, con 57 ,6 milioni di euro, dei contratti di solidarietà per il 2013, come richiesto nei giorni scorsi dalle Camere. Lo sblocco dei fondi per i contratti di solidarietà «consente - evidenzia Giovannini - di redistribuire il carico che viene dalla riduzione del livello dell'attività produttiva, tenendo i lavoratori in ogni caso attivi».

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