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A maggio nuovo record delle sofferenze bancarie: 193,7 miliardi

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il rapporto mensile abi

A maggio nuovo record delle sofferenze bancarie: 193,7 miliardi

Nuovo record per le sofferenze bancarie: a maggio sono cresciute fino a quota 193,734 miliardi, dai 191,577 di aprile. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è salito così al 10,1% (era all’8,9% a maggio dell'anno scorso) e non toccava questa soglia dalla fine del 1996. A snocciolare le cifre è il rapporto mensile dell’Abi, che sottolinea come, sempre a maggio, il rapporto tra sofferenze lorde e finanziamenti ha raggiunto il 17% per i piccoli operatori economici (era al 15,1% un anno prima), il 17,2% per le imprese (14,5% a maggio dell’anno scorso) e il 7,2% per le famiglie (6,6% nello stesso mese del 2014).

Sofferenze nette in aumento a 83,4 miliardi
Anche le sofferenze nette mostrano un aumento, passando a 83,4 miliardi dagli 82,3 miliardi di aprile. Il rapporto con i prestiti è stato del 4,62%, in crescita dal 4,56% di aprile (era 4,24% un anno prima). A marzo poi «il numero complessivo degli affidati in sofferenza era pari a 1.199.107 (in prevalenza imprese e famiglie)».

Si arresta la caduta dei prestiti: a giugno -0,11%
Proprio sui prestiti però si rilevano segnali di miglioramento. A giugno il complesso dei finanziamenti a famiglie e imprese segna una contrazione quasi nulla su base annua, con un -0,11% in miglioramento rispetto al -0,64% di maggio, proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). E questo di giugno è il miglior risultato da aprile del 2012. Sulla base di un campione rappresentativo di banche (78 istituti che rappresentano circa l’80% del mercato) i finanziamenti alle imprese hanno segnato nei primi cinque mesi del 2015 un incremento dell’11,6% sul corrispondente periodo dell’anno scorso. Per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, l’incremento annuo è stato del 64,4%, mentre le nuove operazioni di credito al consumo sono salite dell’11 per cento.

Tassi sui prestiti al minimo storico
A giugno 2015 il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,42%, minimo storico (3,43% il mese precedente, 6,18% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato al 2,10% (il valore più basso da maggio 2010) dal 2,17% del mese precedente (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,75% (2,65% il mese precedente e segnando il valore più basso da ottobre 2010; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui quasi i due terzi sono a tasso fisso. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a giugno 2015 è risultato pari a 207 punti base (206 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

Bond medio-lungo termine: raccolta -14,8%
A giugno l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.833 miliardi di euro, è nettamente superiore, di 146,5 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.686,5 miliardi di euro. In generale, cala del 14,8%, a giugno la raccolta di obbligazioni a medio e lungo termine, 71 miliardi in meno in valore assoluto su base annua nelle Casse dello Stato. Contestualmente però aumentano i depositi, che sempre a fine giugno 2015 salgono di 47,5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +3,9%, stesso valore di maggio). Complessivamente, l’andamento della raccolta (depositi da clientela residente più obbligazioni) registra a giugno 2015 una diminuzione di circa 23,4 miliardi rispetto a un anno prima, con una variazione su base annua di -1,4% (-1,7% il mese precedente), risentendo della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine.

Ma dall’era pre-crisi aumenta la raccolta da clientela
Dal 2007, prima dell’inizio della crisi ad oggi, la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.686,5 miliardi di euro, segnando un aumento, in valore assoluto, di quasi 174 miliardi. A giugno 2015 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,35% (1,37% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,66% (0,67% il mese precedente), quello sui Pct all’1,08% (1,14% il mese precedente). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 3,05%, 3,06% il mese precedente.

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