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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 06:45.
L'ultima modifica è del 20 febbraio 2014 alle ore 06:50.

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L'entrata dello Stato francese nel capitale di Psa Peugeot Citroen, con quella del costruttore cinese Dongfeng, è «una decisione di patriottismo economico e industriale». Evviva la faccia del ministro delle Attività produttive, Arnaud Montebourg, socialista coriaceo, charmant e schietto, che non si nasconde dietro l'ipocrisia, anzi, per chi non avesse capito che lo Stato francese è fiero di fare qualcosa per le aziende francesi, aggiunge: «È lo Stato che ha garantito la resistenza di Psa in un periodo di calo del mercato europeo». Domanda: ma se è lo Stato che ha garantito vuol dire che lo Stato ha aiutato? Che differenza passa tra «decisioni di patriottismo economico» e aiuti di Stato più o meno osteggiati dalle normative europee? Più o meno questa: se lo facciamo noi - e in Francia sono ben fieri di avere politiche industriali e governi attivi - sono atti di patriottismo, se lo fate voi... Per fortuna a Bruxelles a volte sanno essere più equanimi e comprendere che un conto è la dialettica tra Stati vicini e un conto le grandi operazioni industriali.

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