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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2012 alle ore 14:00.

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Sisma in Emilia: le politiche di prevenzione sono state gravemente inadeguate. Lo mette in evidenza il capo dello Stato Giorgio Napolitano: «per far sì che i valori dell'Europa rimangano vivi in una sfida sempre più globale - afferma il Presidente da Pordenone - dobbiamo cambiare le cose dentro di noi e tra di noi, sono fiducioso che ce la faremo. Abbiamo il dovere di cambiare i nostri comportamenti anche nelle politiche pubbliche per le prevenzioni, che sono state gravemente inadeguate». E mentre il leghista Roberto Maroni gli lancia un appello affinché annulli la parata del 2 giugno e «devolva i quattrini così risparmiati alle famiglie colpite dal terremoto», Napolitano non fa marcia indietro: la Repubblica non può non celebrare la sua nascita.

Il Capo dello Stato: priorità agli aiuti alle popolazioni colpite
«La Repubblica - spiega il capo dello Stato - non può rinunciare a celebrare la sua nascita, le istituzioni del Paese devono dare esempio di fermezza e serietà». Napolitano torna sulle celebrazioni del 2 giugno nel corso del suo intervento al Municipio di Pordenone, dove conclude in anticipo la sua visita di due giorni in Friuli Venezia Giulia. «Mi auguro - afferma - che l'attenzione si concentri sugli aiuti alle popolazioni colpite e non su polemiche strumentali».

«Non possiamo solo piangerci addosso»
«Anche in questo momento - spiega il presidente della Repubblica - le istituzioni devono dare esempio di fermezza e serenità. Non possiamo solo piangersi addosso. Abbiamo il dovere di dare un messaggio di fiducia. E ci sono le ragioni per farlo».

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