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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2013 alle ore 11:51.

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L'incertezza che ha interessato l'Italia negli ultimi tempi è oramai alle spalle. Ora inizia una fase nuova. Mentre l'Ocse taglia ancora le stime sulla crescita del pil e il capoeconomista Pier Carlo Padoan spiega che se il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo non dovesse scendere sotto il 3% qualcosa bisognerà fare, il ministro Fabrizio Saccomanni - intervenendo al Cnel alla presentazione del rapporto Ocse sull'Italia - riconosce che sì l'Italia è «in una situazione di grave emergenza finanziaria dalla quale vorremmo uscire al più presto possibile» ma sottolinea anche che ci sono degli elementi da prendere in considerazione.

Dallo stop della procedura di deficit eccessivo risorse per la crescita
In primo luogo, «l'uscita dalla procedura di deficit eccessivo ci permetterebbe di allentare altri vincoli del Patto di stabilità interno per il cofinanziamento nazionale dei fondi Ue nel periodo 2013-2015 pari a 12 miliardi». Fondi che costituirebbero un forte stimolo agli investimenti produttivi. «È una corsa contro il tempo - aggiunge il presidente del Consiglio Enrico Letta -. Abbiamo davanti scelte complesse e faticose e le dobbiamo fare con determinazione e perchè a livello internazionale arrivano appuntamenti rispetto ai quali dobbiamo cogliere risultati». «Non c'é tempo da perdere nemmeno in Europa - avverte il capo del Governo -, dal Consiglio Ue di giugno» devono arrivare segnali concreti.

Letta: la lotta alla disoccupazione giovanile è imperativo categorico
Secondo Letta, la lotta alla disoccupazione giovanile «è un imperativo categorico». La «nostra proposta è che il vertice di giugno si concentri su questo tema come grande missione. Noi - assicura Letta - faremo la nostra parte e ci auguriamo che altri facciano la loro».

Saccomanni: dal Dl debiti Pa impatto positivo su Pil 2013 e 2014
Nel suo intervento Saccomanni sottolinea che il decreto legge sulla restituzione dei debiti della Pa alle imprese avrà «un impatto positivo sulla crescita nel 2013 e soprattutto nel 2014, potrà aiutare il profilo di crescita già in corso d'anno». Secondo il responsabile del Tesoro, dunque, il rapporto Ocse di oggi non considera l'impatto di questo provvedimento e stima un Pil negativo per l'1,5% quest'anno e un +0,5% il prossimo. Saccomanni segnala anche che «l'Italia ha già tratto vantaggio» per questo decreto dei margini di manovra consentiti dall'Europa per quei paesi che hanno attuato risanamenti virtuosi.

«Siamo in una fase nuova, abbiamo un nuovo governo»
«È ovvio che siamo in una fase nuova, ora abbiamo un nuovo governo - continua il ministro -. Le condizioni di incertezza che ha vissuto l'economia italiana negli ultimi mesi oggi sono superate». L'importante, avverte l'ex direttore generale di Bankitalia, è proseguire «con fermezza sulla strada delle riforme strutturali, che sono già state iniziate. Riforme che hanno un effetto di sostegno alla crescita. Un effetto sostanziale». In particolare, spiega ancora Saccomanni, «con la crescita si riduce l'onere del debito. Bisogna rafforzare la produttività e la competitività dell'economia italiana». «Il governo - aggiunge - intende proseguire in una strategia orientata alla crescita, coniugando le politiche europee di stabilità con azioni decise per la ripresa dell'attività e dell'occupazione».

Il ministro: entro maggio chiusura della procedura Ue sul deficit
Infine, parlando al Cnel, il ministro dell'Economia ricorda che i risultati ottenuti nel 2012 e le previsioni di finanza pubblica per il 2013 e per il 2014 per l'Italia sono «tali da consentire all'Unione europea di chiudere la procedura di disavanzo eccessivo» nelle prossime settimane. «Entro fine maggio, primi di giugno questa decisione sarà presa. «Considerare chiusa la procedura sarebbe un importante riconoscimento per il nostro paese e un indicatore cruciale a cui guardano i mercati finaziari e le agenzie di rating».

Su esodati e Cig: no a provvedimenti improvvisati
Saccomanni ricorda infine che per gli esodati e per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, che sono tra le «priorità» da affrontare, «non possono essere assunti provvedimenti improvvisati». Per quanto riguarda i lavoratori esodati, il ministro del lavoro Enrico Giovannini annuncia che «è stato avviato un approfondimento sul nodo degli esodati e sul loro reale numero». (An.C.).

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