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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2012 alle ore 08:44.

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Escluso il reato di disturbo della quiete pubblica se il rumore eccessivo del condizionatore viene sentito dagli abitanti di un solo appartamento e non da altri condomini. La Corte di cassazione con la sentenza n. 270 (si legga il testo sul sito di Guida al diritto) dà partita vinta a un gioielliere che aveva installato all'interno del suo negozio un impianto di aereazione, molesto al punto da turbare il riposo e le normali attività quotidiane di una famiglie e dei suoi ospiti.

Salva il limitato raggio d'azione del fastidio
A salvare l'orafo dalla condanna, inflitta dal Tribunale di Lecce, per il reato previsto dall'articolo 659 e dalla relativa sanzione è stato il limitato raggio d'azione del fastidio: il rumore non veniva, infatti, percepito dagli altri abitanti del palazzo.

Inutili le testimonianze di un "gruppo di ascolto"
Inutili anche le testimonianze rese dai componenti di un "gruppo d'ascolto" che la vittima del refrigeratore aveva organizzato in casa sua allo scopo di trovare solidarietà. Secondo la Cassazione il codice penale entra in gioco solo quando i rumori e gli schiamazzi vietati, incidono sulla tranquillità pubblica. L'«evento di disturbo» deve avere la potenzialità di essere "risentito" da un numero indeterminato di persone anche se soltanto alcune se ne lamentano. Nel caso esaminato la Cassazione ipotizza al massimo un illecito civile e quindi, come "premio di consolazione" una fonte di risarcimento danni.

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