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convegno a capri

Giovani Confindustria, Gay: più risorse per il Sud, serve piano organico di crescita

Le risorse stanziate dal governo nella legge di Stabilità per il Sud non sono sufficienti. È il monito lanciato dal presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay, che al 30° convegno di Capri «Patrimonio Italia. Cambiamo punto di vista» ha chiesto «un piano organico di crescita» per le regioni meridionali e un progetto di politica industriale per il Paese. «Dove è finito il “Master Plan” per il Sud annunciato ad agosto? - si è domandato Gay - ma, soprattutto, possiamo parlare di Master Plan per il Sud senza avere ancora un piano industriale per l'Italia intera?».

Gay: «Per il Sud solo 150 milioni»
«Leggiamo invece che il “master plan” per il Sud - ha aggiunto Gay - sarebbe un insieme di misure che, in tutto, valgono 150 milioni quest’anno, su una finanziaria che vale quasi 30 miliardi». E che «non ci sono il credito d'imposta per i nuovi investimenti e ampliamenti, quello per la ricerca, i contratti di sviluppo, come invece ci aspettavamo». Così - ha sottolineato il leader dei giovani industriali - «è troppo poco, quasi inutile!». Tanto più che «se non rendiamo possibile il riscatto economico e legale del Sud, rendiamo inevitabile l'economia illegale». Questi i 5 punti imprescindibili per la crescita del Sud: digitalizzazione, industria, turismo e cultura, infrastrutture.

Mattarella: urgente colmare gap Sud, evitare fratture
L’esigenza di poliche di rilancio del Mezzogiorno è stata sottolineata anche dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che in un messaggio al convegno dei Giovani di Confindustria, ha evidenziato: «I segnali di ripresa e le migliorate prospettive di crescita per il nostro Paese devono coinvolgere il Sud del Paese». E ha avvisato: «È urgente colmare le distanze, vincere le differenze, evitare fratture insanabili».

Alfano: «Priorità è l’edilizia, a partire dal ponte di Messina»
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha precisato: «Per il Sud il tema non è la quantità delle risorse ma la capacità di liberare i lacciuoli burocratici e di sbloccare la spesa». «Nel momento in cui questo non è avvenuto per decenni - ha spiegato - noi dobbiamo fare sempre di più sul Sud ma il concetto di fondo è far ripartire l’edilizia. Noi siamo d’accordo a farla ripartire già a cominciare dal ponte sullo Stretto di Messina e prevengo una obiezione a chi dice non si deve fare il ponte perché ci vuole altro: questo ben altro che si attende alla fine non si fa e neanche il ponte sullo Stretto». A Capri Alfano ha difeso la manovra appena varata: «Rispecchia gran parte del nostro programma, a partire dalle tasse sulla prima casa eliminate per tutti».

Giovani Confindustria: giù Ires, non tasse castelli
Nel tagliare le tasse la «priorità» dovrebbero essere «lavoro e aziende», «invece il Governo ha deciso di alleggerire quelle su 45mila ville e castelli», dicono però i Giovani di Confindustria. Servono «coperture certe per una misura che non tocchi solo Pmi o Mezzogiorno o che parta dal 2017 ma che riguardi tutte le imprese, da subito, e che valga 5 punti» di Ires, «perché è una misura per l’imprenditoria e l’impresa ha bisogno di certezza fiscale».

Gay: coperture ballerine non possono essere usate per l'Ires
Non solo. Secondo il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria «nella Finanziaria serve decisione e chiarezza». E «le coperture “ballerine” del fondo migranti non possono essere usate per l'Ires». Ecco perché «non possiamo aspettare un “via libera” da Bruxelles. Il via libera lo dà chi tiene in piedi il Paese: l'impresa e i lavoratori».

«Senza immigrati l’Italia non ce la fa»
Ma i giovani imprenditori di Confindustria avvertono anche che «senza immigrati l'Italia non ce la farebbe». Il presidente Marco Gay, all'apertura del tradizionale convegno di Capri ha spiegato: «Le nostre aziende non ce la farebbero. I nostri conti pubblici non ce la farebbero», e «il nostro modello culturale fallirebbe». Di qui la necessità di «regole certe per evitare abusi» e per «favorire chi porta nel nostro Paese competenze e voglia di fare». Non c’è un’emergenza flussi. Anzi. «Possiamo dire che se l'Italia accoglie un rifugiato ogni mille persone, un terzo della Francia, un decimo della Svezia, è troppo poco - dicono gli imprenditori under 40 - perché l'Italia guadagna quasi 4 miliardi netti dal fenomeno migratorio: è il valore dei contributi fiscali e previdenziali degli stranieri meno le spese di accoglienza e contrasto all'immigrazione clandestina».

Gay: superare timori e pregiudizi su trivellazioni
Marco Gay, a Capri, ha chiesto anche di superare «timori e pregiudizi» che animano quanti si oppongono alle perforazioni petrolifere e ridurre la dipendenza energetica dell'Italia. Secondo il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria , «quello delle attività petrolifere non è un tema che tocca solo un settore produttivo o un territorio specifico. È l'emblema del deficit di cultura industriale che l'Italia sconta ancora oggi». «I timori e i pregiudizi che animano le opposizioni ostili, e che spesso la politica subisce anziché controllare - ha sottolineato Gay nel suo intervento al 30esimo Convegno di Capri - si superano spiegando che un'Italia a minore dipendenza energetica, un Italia hub del gas per l'intera Europa, un'Italia con meno bollette da pagare all'estero e più risorse da investire, sarebbe un Paese migliore e più forte».

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