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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 06:38.

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Nessun click day in vista per consentire l'assunzione di colf, badanti e lavoratori subordinati extracomunitari. Non ha infatti visto la luce il decreto flussi 2011, perché il mercato è avaro di opportunità e «ci sono 280mila immigrati in Italia che hanno perso il posto a causa della crisi economica - ha detto Natale Forlani, direttore generale dell'Immigrazione al ministero del Lavoro -: dobbiamo pensare alla loro ricollocazione prima che a nuovi ingressi». Stop al click day, i nuovi immigrati arriveranno solo attraverso “ingressi qualificati”: liste di disponibilità stilate in alcuni Paesi con i quali l'Italia ha o sta concludendo accordi diplomatici. Mentre a breve dovrebbe essere fissato il contingente per gli ingressi stagionali (80mila negli anni passati). Del resto, come sottolinea l'ultimo rapporto della Fondazione Ismu, le vicende del 2011 ci consegnano una certezza: il carattere non programmabile di buona parte degli ingressi.
«La recessione - si legge nel rapporto -, per le sue dimensioni globali, ha reso particolarmente incerte le prospettive in ordine all'andamento e alla direzionalità dei flussi migratori».
Il tasso di disoccupazione degli stranieri in Italia è dell'11,1% - oltre tre punti in più rispetto alla media degli italiani -, valore che si infiamma nelle regioni del Nord-Ovest a quota 12,3%. Secondo un'elaborazione della Fondazione Leone Moressa su dati Istat, dal primo semestre 2008 allo stesso periodo del 2011, il numero di disoccupati stranieri è aumentato di 126mila persone. «Ciò significa - spiega la ricercatrice Valeria Benvenuti - che su 100 disoccupati in più complessivamente creati dalla crisi, quasi 40 sono di origine straniera: al Centro si sfiora quota 50%, mentre al Nord si scende al 38% e il Meridione è su livelli ancora più bassi, al 23 per cento».
Lo "status" da disoccupato si conserva tra gli stranieri meno a lungo rispetto agli italiani: poco più di un anno (13,2 mesi) contro quasi due anni (21,8 mesi). Le ragioni? «Gli immigrati - risponde Benvenuti - sentono forte l'urgenza di trovare un nuovo impiego per non perdere il diritto al permesso di soggiorno, per questo si accontentano anche di lavori meno tutelati e con basse retribuzioni». Anche se nei sogni c'è il posto fisso, full-time, possibilmente vicino a casa. L'86,1% vorrebbe, infatti, trovare un lavoro come dipendente, meglio se a tempo indeterminato (97,4%). Alla stessa formula punta la maggior parte degli italiani (94,2%), che però non esclude a priori la possibilità di avviare una propria attività autonoma (il 25,5% è indifferente all'una o all'altra alternativa).
Gli stranieri disoccupati si accontenterebbero di una busta paga che non supera i 900 euro mensili, oltre 70 euro in meno rispetto a quello che sperano di guadagnare gli italiani con un nuovo lavoro. «Proprio perché si adattano a lavori meno qualificati e a stipendi più bassi - osserva Benvenuti - gli stranieri sono meno disponibili a spostarsi: il 21,3% non si muoverebbe dal comune di residenza, o al massimo andrebbe in un altro paese vicino (66,4 per cento)».
Il canale preferito dagli stranieri per cercare un lavoro è rappresentato dalle reti amicali: l'85,3% si rivolge a parenti, amici o conoscenti per aver il contatto con imprese che abbiano bisogno di nuova manodopera. Come seconda strada, passano al setaccio gli annunci di lavoro sui giornali (56,9%) e inviano curricula alle aziende (56,7%). Appena il 28,3% si rivolge ad agenzie per il lavoro o utilizza il canale Internet.
«Le modalità di ricerca del lavoro - conclude Benvenuti - differiscono da quelle degli italiani: sebbene le reti parentali o amicali rimangano il canale privilegiato, gli italiani preferiscono inviare curricula e fanno maggiore ricorso al web, mentre ricorrono in misura minore alle agenzie interinali, appena nel 17 per cento dei casi».
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I numeri
TASSO DISOCCUPAZIONE
È il tasso medio di disoccupazione degli stranieri , percentuale che sale al 12,3% nel Nord-Ovest; al Sud è il 9,5%
OCCUPATI STRANIERI
È la fotografia nei primi tre trimestri 2011 (+120mila sul 2010). Il tasso di occupazione è del 62,5% (51,6% per le donne)
DURATA MEDIA
È la durata media della disoccupazione degli stranieri, più bassa rispetto a quella degli italiani (21,8 mesi)

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