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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2013 alle ore 06:45.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2013 alle ore 08:41.

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MILANO
All'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per oggi è anche previsto l'esame della direttiva 2011/16/Ue relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (con la contestuale abrogazione della direttiva 77/799/Cee).
In effetti, la direttiva 2011/16/Ue del 15 febbraio 2011 avrebbe dovuto essere recepita entro il 1° gennaio 2013 ma finora non si è andati oltre la delega contenuta nella legge di delegazione europea. Il provvedimento comunitario stabilisce quale principio di ordine generale che le richieste di scambio di informazione nella Ue debbano essere riferite a soggetti individuati. L'iter di approvazione della direttiva peraltro è stato caratterizzato dal fatto che il testo originariamente elaborato dalla Commissione Ue e oggetto di un accordo di massima del Consiglio prevedeva uno scambio di informazioni estremamente generalizzato.
In sede di accordo politico è stato raggiunto un compromesso per cui da un lato è stato disposto che le richieste devono essere nominative, dall'altro lato è stato puntualizzato che gli obblighi procedurali indicati dalla direttiva richiedono un'interpretazione ampia per non rendere inefficace lo scambio di informazioni.
La collaborazione amministrativa in materia fiscale rafforzata grazie alla direttiva 2011/16/Ue si inquadra in un ampio contesto di interventi pianificati a livello internazionale. Sono circa 60 ormai gli Stati che hanno aderito alla convenzione multilaterale sull'assistenza amministrativa in materia fiscale del 1988 (modificata nel 2010), mentre 16 delle convenzioni stipulate dall'Italia contro le doppie imposizioni (di cui otto con Paesi a fiscalità agevolata) sono strutturati su modelli basati sullo scambio di informazioni.
A livello europeo, Italia, Spagna, Francia Regno Unito e Germania hanno avviato il processo di attuazione di un accordo intergovernativo per migliorare la compliance fiscale, sulla scia della normativa Facta varata dagli Stati Uniti. Normativa su cui scommette la stessa Ue per rafforzare la cooperazione comunitaria.
C'è da dire che l'Unione europea il 12 giugno scorso (Com 2013 348 final) ha esteso ulteriormente le regole già adottate con la direttiva 2011/16/Ue che impone lo scambio automatico di informazioni, oltre che ai redditi da risparmio, anche ad altre cinque tipologie di reddito: i compensi professionali, i gettoni di presenza, le polizze sulla vita non coperte da altre direttive, le pensioni e i redditi immobiliari.
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