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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2013 alle ore 22:57.

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Diciassette delle principali 18 banche americane hanno passato gli stress test della Federal Reserve. Gli istituti sarebbero in grado di resistere ai colpi di una nuova violenta crisi economica e finanziaria grazie ad adeguati livelli di capitale a fronte delle potenziali perdite. L'unico gruppo a vacillare è Ally Financial, la ex Gmac.

Le banche «hanno continuato a migliorare nella loro capacità di sopportare uno scenario estremamente avverso - ha fatto sapere la Fed con un comunicato - e collettivamente hanno una posizione di capitale molto più solida rispetto a prima della crisi finanziaria» del 2008.
La Fed ha sollevato il sipario soltanto sulla prima parte dei risultati dell'ultima edizione dei test bancari, relativa alla salute del settore. Una seconda parte, il via libera o meno ai piani di capitale dei singoli istituti a partire da un pagamento di dividendi, sarà resa nota ufficialmente fra una settimana, il 14 marzo.

La valutazione generale incoraggiante potrebbe però spianare la strada ai piani di numerose banche. Alcuni protagonisti quali JP Morgan e Wells Fargo hanno chiesto apertamente di poter alzare le cedole e lanciare buyback nel 2013 per favorire gli azionisti. E anche colossi più deboli, quali Bank of America e Citigroup, sperano ora di aver fatto abbastanza, dopo che in passato le loro richieste erano state respinte dalla Banca centrale.

Il governatore della Fed Daniel Tarullo, il braccio destro del chairman Ben Bernanke sulla regomantazione bancaria, ha dichiarato che «significativi aumenti sia delle qualità che della quantità del capitale delle banche negli ultimi quattro anni hanno consentito di assicurare che gli istituti continuino a concedere credito a consumatori e aziende, anche in momenti economici difficili».

Ombre e polemiche. Dietro questo giudizio nell'insieme soddisfacente non sono però mancate ombre e dure polemiche. L'analisi della Fed mette in luce che numerosi colossi statunitensi subirebbero comunque gravi passivi in caso di rovesci economici, caratterizzati da una disoccupazione al 12,1% in America, da un crollo di Borsa di oltre il 50% e dei prezzi immobiliari di più del 20% e da una brusca frenata in Cina e Asia. «Le perdite ipotizzate per le 18 banche totalizzerebbero 462 miliardi di dollari durante i nove trimestri considerati nello stress test - si legge nel comunicato della Fed - il livello aggregato di Tier 1 common capital ratio, che paragona il capitale di elevata qualità agli asset ponderati per il rischio, scivolerebbe dall'11,1% nel terzo trimestre 2012 al 7,7% nel quarto trimestre del 2014».
Bank of America, in particolare, perderebbe 51,8 miliardi di dollari tra la fine del 2012 e la fine del 2014 a causa di prestiti in sofferenza. Nello stesso periodo JP Morgan perderebbe 32,3 miliardi e Citigroup 28,6 miliardi. Le due banche con cuscini di capitale più robusti, misurati con il criterio del Tier 1 sono state invece la Bank of New York Mellon e la American Express.
La Fed e le banche sono anche finite ai ferri corti sulla gestione degli stress test: gli istituti avevano chiesto che i risultati fossero rilasciati tutti in un solo giorno, mentre la Fed ha voluto mantenere la doppia scadenza per dar tempo alle banche di rivedere in extremis i loro piani di capitale. La Fed ha già organizzato nelle ultime ore conference call riservate con le single banche per cominciare a informarle del suo atteggiamento sulle loro strategie in vidsta dell'annuncio della prossima settimana. Lo scontro è solo l'ultimo in anni recenti: le banche hanno ripetutamente premuto per una minor regolamentazione e una maggior libertà d'azione, mentre la Fed appare tuttora impegnata a utilizzare gli stress test quale monito agli istituti finanziari perchè limitino i rischi e i nuovi eccessi.

Questi i risultati (il Tier 1 nello scenario descritto):
Ally Financial: 1,5%
American Express Co: 11,1%
Bank of America Corp: 6,8%
Bank of New York Mellon Corp: 13,2%
BB&T Corp: 9,4%
Capital One Financial Corp: 7,4%
Citigroup Inc: 8,3%
Fifth Third Bancorp: 8,6%
Goldman Sachs Group: 5,8%
JPMorgan Chase: 6,3%
KeyCorp: 8%
Morgan Stanley: 5,7%
PNC Financial Services Group: 8,7%
Regions Financial: 7,5%
State Street: 12,8%
SunTrust Banks: 7,3%
U.S. Bancorp 8,3%
Wells Fargo: 7,0%

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