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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2013 alle ore 15:10.

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Falcone e Borsellino sono stati «autentici eroi» ma il loro esempio e la loro battaglia «diedero i loro frutti» e nella lotta alla mafia «l'impegno prosegue». Lo ricorda oggi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 21esimo anniversario della strage di Capaci, nel messaggio a inviato a Maria Falcone, presidente della fondazione "Giovanni e Francesca Falcone". Solenni celebrazioni a Palermo, dove al porto sono giunte due navi "della legalità" con 3mila studenti.

Magistrati «autentici eroi» a difesa della democrazia
Dopo la strage di Capaci e quella di via d'Amelio «l'Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi che sacrificarono la loro vita a difesa della legalità e della democrazia». Ma «le indagini e gli interventi della magistratura e delle forze dell'ordine consentirono di contrastare con ancora maggiore efficacia vecchie e nuove forme di penetrazione e aggressione criminale», ricorda Napolitano.

Cancellieri (Giustizia): «Contro la mafia la battaglia non è finita»
«L'impegno del governo contro la mafia è fermo e deciso. Ne abbiamo discusso: non abbiamo alcuna intenzione di arretrare nel contrasto al crimine organizzato» aggiunge il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, racconta che di fronte alle celebrazioni per anniversario prova «la stessa emozione di sempre. La mia nuova funzione non può cambiarla». Contro la mafia, aggiunge Anna Maria Cancellieri, «la battaglia non è ancora finita, è lunga ma la combattiamo su tanti fronti». Poi evidenzia che «oggi c'è il web: dobbiamo raggiungere i paradisi fiscali dove sono i soldi, che i mafiosi non tengono più sotto il materasso ma su internet e nel mondo». «L'intuizione fondamentale che ebbe Giovanni Falcone fu quella che per colpire realmente i mafiosi occorresse aggredire i loro soldi e oggi le sue idee sono leggi dello Stato che hanno dato straordinari risultati» ricorda il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato da Uno Mattina.

Il pm Lari: «Lo Stato non ha dimenticato»
«Questo è un anno di bilanci nelle indagini sulle stragi del 1992. Abbiamo arrestato 8 persone coinvolte nell'eccidio di Capaci dimostrando che lo Stato non ha dimenticato. E questo è un segnale importante», ha detto il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, che ha riaperto le indagini sugli eccidi di Falcone e Borsellino. Nel pomeriggio a Palermo giungerà il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che già stamane all'assemblea di Confindustria ha ricordato come la «lotta alla mafia deve essere sempre l'obiettivo principale della nostra azione, dell'azione dei servitori dello Stato».

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