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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2013 alle ore 14:42.

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Apre i battenti il «Gran Sasso science institute», la scuola di dottorato internazionale che sfrutterà un giacimento della ricerca che ci invidiano in tutto il mondo: i laboratori dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare costruiti nelle viscere del Gran Sasso che ospitano scienziati che provengono da 29 Paesi. Da ieri sono pubblici i bandi per i primi 40 posti.

Al via i bandi per i primi 40 posti
Da ieri è possibile fare domanda per partecipare al concorso per l'ammissione alla scuola di dottorato Gran Sasso Science Institute (Gssi). Il programma di dottorato di ricerca avrà inizio nell'anno accademico 2013-2014. Ed è organizzato in quattro corsi di dottorato: fisica astroparticellare, matematica nelle scienze naturali, sociali e della vita, informatica e studi urbani. I bandi relativi ai quattro percorsi di studio – per un totale di 40 posti di dottorato con borsa di studio - sono stati pubblicati e possono essere consultati (www.gssi.infn.it). «La scuola internazionale di dottorato Gssi - sottolinea il Direttore Eugenio Coccia - vuole dare nuova linfa a un territorio che, seppur in difficoltà per le conseguenze del violento terremoto che l'ha colpito, è storicamente fertile dal punto di vista culturale. Insieme all'Università e ai Laboratori del Gran Sasso dell'Infn, il Gssi può contribuire a fare dell'Aquila un polo di attrazione dove fare ricerca e formazione ad altissimo livello».

Come nasce il Gran Sasso science Institute
Il progetto di questa scuola sperimentale – che punta a imitare la Sissa di Trieste e la Normale di Pisa – è stato fortemente voluto dal precedente Governo e in particolare dall'ex ministro Fabrizio Barca e potrà contare su 36 milioni per tre anni stanziati dal decreto sulle semplificazioni dell'anno scorso: metà delle risorse sono a valere sui fondi per la ricostruzione dell'Abruzzo e l'altra su quelli sempre destinati alla Regione nel fondo per lo sviluppo e la coesione. L'obiettivo è quello di creare un nuovo polo di eccellenza scientifica a livello internazionale. Con il sogno concreto anche di coltivare da subito nuovi "scienziati-imprenditori" capaci di fare ricerca e innovazione da trasformare in tecnologie per le imprese del territorio.

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