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Hoverboard, la vita lampo delle tavole elettriche

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Hoverboard, la vita lampo delle tavole elettriche

Correva l'anno 1985 quando Ritorno al Futuro prevedeva per il 21 ottobre 2015 un Marty McFly che sfrecciava sul suo hoverboard, lo skateboard privo di rotelle che fluttua nell'aria. Oggi che quella data l'abbiamo superata l'hoverboard è realtà. Più o meno. Da una parte ci sono prototipi simili nelle funzioni ma ben lontani da raggiungere il mercato, dall'altra un tipo di veicoli che ne prendono il nome ma ne snaturano le funzioni. Nella prima categoria troviamo Slide, un prototipo nato dalla casa automobilistica giapponese Lexus. La tavola è sì in grado di fluttuare nell'aria ma non ha niente a che fare con le evoluzioni di Marty McFly. In questo caso infatti la distanza dal terreno è di pochi centimetri ed è garantita da speciali magneti incastonati nel terreno che reagiscono con i superconduttori montati sulla tavola. La tecnologia magnetica (per ironia della sorte proprio quella immaginata dal regista Robert Zemeckis) gli consente di levitare ma se vai fuori pista la magia è finita. La tavola si blocca a terra. Un altro prototipo più realistico è Hendo, una piattaforma lanciata su Kickstarter che due anni fa ha raccolto 500 mila dollari su Kickstarter. Tra ritardi e inconvenienti, le prime tavole sono state consegnate ma anche qui le limitazioni sono parecchie: prima di tutto occorre una superficie speciale per far levitare la tavola. Secondo poi la distanza da terra è davvero minima, si parla solo di una manciata di centimetri. Gli ideatori però stanno lavorando a una seconda versione dell'hoverboard insieme a Tony Hawk, uno dei più famosi e influenti skateboarder professionisti del mondo. Il nuovo modello sarà molto più sottile dell'enorme tavola attuale, più simile a uno skate ma gli studi sono solo all'inizio e ci sarà da aspettare. Visto che però quell'anniversario cinematografico andava sfruttato, sul mercato sono comparsi altri tipi di hoverboard, dei veicoli urbani che rischiano di morire sul nascere. Prodotti da diverse case (tra i più noti Swagway e PhunkeeDuck), sono delle pedane larghe una sessantina centimetri e lunghe venti con due rotelle ai lati e un motore elettrico. Si guidano in piedi e grazie al loro sistema di bilanciamento sono in grado di mantenerci in equilibrio senza farci cadere. Basta inclinarsi in avanti per accelerare secondo il principio che più ci si inclina e maggiore sarà la velocità, per frenare invece bisogna spostarsi indietro mentre per curvare si usano i piedi. Spostando il peso da una parte si rallenta una ruota e si aumentano i giri dell'altra costringendo la tavola a ruotare come se fosse un compasso. Chi ci vede un Segway senza manubrio è sulla giusta strada: l'hoverboard è proprio questo. A parte il film, il successo della tavola in linea si deve alla novità e alla praticità: è un veicolo in grado di spostare una persona di 120 chili per una ventina di chilometri a 15-20 chilometri orari. Permette di andare dalla fermata del bus a lavoro o dalla stazione della metro a casa passando nelle zone pedonali come se si andasse a piedi, può girare all'interno di edifici come una sedia a rotelle, e visto il peso di dieci chilogrammi lo si può trasportare in uno zainetto. Senza dimenticare che si ricarica dalla presa elettrica di casa. Insomma, sembra il motorino del 2015 e il prezzo che varia tra i 350 e i duemila euro ne sta decretando il successo però c'è qualcosa che non va. A bloccarne il successo ci pensa prima la legge. Diverse città come New York e Londra e interi stati come l'Australia hanno bandito il veicolo dalle loro strade perché considerato pericoloso. Il divieto vale anche per l'aeroporto della tecnologica Los Angeles e in California dal primo gennaio si potrà guidarlo solo sulle ciclabili ma niente scorribande indoor. Un altro colpo mortale alla tecnologia nascente potrebbe arrivare da un fatto di questi giorni: gli hoverboard, a quanto pare, hanno il brutto vizio di prendere fuoco. In Rete girano centinaia di foto e video con veicoli che bruciano e una casa in Alabama sembra sia stata carbonizzata proprio dal due ruote hi-tech. Alla fine, insomma, la morte prematura potrebbe arrivare proprio dal loro successo: la crescente richiesta sta costringendo le case ad accelerare i processi di produzione senza badare troppo alla sicurezza e in Gran Bretagna da ottobre a oggi ben 15mila mezzi su 18mila sono stati sequestrati perché non rispettano gli standard locali. Al momento comunque l'hoverboard rimane il regalo più richiesto nei Paesi anglosassoni per queste festività e chissà che anche Babbo Natale decida di abbandonare la vetusta slitta per qualcosa di più pratico, comodo e tecnologico. Leggi aeronautiche permettendo ovviamente.

Articolo uscito su Nova24 di domenica 13 dicembre

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