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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2014 alle ore 22:08.

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Via alla rivoluzione delle tariffe elettriche domestiche, che premieranno l'efficienza energetica e elimineranno (ma ci vorrà un po' di tempo) i sussidi incrociati che ora ostacolano non solo l'uso più razionale dell'energia ma anche la concorrenza tra operatori. Il primo vero atto operativo nei prossimi mesi, grazie al via libera dell'Autorità per l'energia ad una formula tariffaria "piatta" che non farà crescere il costo del kilowattora con l'aumentare dei consumi complessivi.
Primo obiettivo: incentivare la diffusione delle pompe di calore elettriche per i riscaldamenti domestici, che hanno ormai raggiunto un ottimo livello di efficienza ma che sono appunto penalizzate dall'attuale tariffa progressiva. Tant'è che la nuova tariffa, che l'Authority ha abbozzato a dicembre nella delibera 607-2013, prevede un costo del kilowattora costante, a prescindere dai consumi, riservato inizialmente ai soli consumatori che intendono riscaldare la propria abitazione esclusivamente con le pompe di calore, da applicare sia ai contratti elettrici di maggior tutela, eredità delle vecchie tariffe amministrate, sia alle famiglie che hanno deciso di passare ai contratti sul mercato libero.

Solo un primo passo
Ci vorrà ancora un po', perché l'Autorità ha deciso che si partirà solo dopo una consultazione pubblica per mettere a punto gli aspetti operativi. L'idea quella di avviare il prossimo primo luglio una fase sperimentale, in vista di un'operazione ancora più impegnativa. Sotto la lente del regolatore è infatti l'intera struttura della bolletta, con l'intenzione di rivedere l'intero schema della progressività della tariffa eliminando o almeno ridimensionando i sussidi incrociati che riducono i margini concorrenziali tra operatori premiando i consumi ridotti e non l'uso efficiente dell'energia. Una struttura tariffaria che ora produce conseguenze perfino paradossali dal punto di vista dell'equità, visto che penalizza fortemente le famiglie numerose garantendo sconti pseudo-sociali a consumatori che non avrebbero certamente bisogno, come i professionisti che vivono da soli o le coppie benestanti senza figli.
Ad incoraggiare la nuova tariffa piatta legata all'efficienza è tra gli altri l'associazione confindustriale Co.Aer, che rappresenta i costruttori di impianti per la climatizzazione. Con la nuova tariffa – sottolinea il presidente Alessandro Riello – i clienti più virtuosi e maggiormente sensibili alla sostenibilità energetica e ambientale vedranno diminuire fortemente i costi di gestione, approfittando anche dell'eco bonus prorogato a tutto il 2014, che prevede una detrazione fiscale del 65% dei costi per la sostituzione del vecchio impianto termico con le pompe di calore di ultima generazione.

Il salasso di oggi
Ma quali sono i risparmi che teoricamente potrebbero essere garantiti dalla nuova tariffa piatta per le pompe di calore? In attesa dei risultati della consultazione e delle delibere operative dell'Authority gli analisti si sbizzarriscono nelle simulazioni, ipotizzando risparmi medi di diverse centinaia di euro l'anno sulla bolletta elettrica, grazie alla possibilità di liberare quella competitività tecnica delle pompe di calore oggi impedita proprio dalle storture tariffarie. Storture che oggi fanno addirittura raddoppiare il costo del kilowatt con il crescere dei consumi.
Spiegano gli analisti di QualeEnergia nel loro portale Web che con l'attuale sistema tariffario caratterizzato da una forte progressività usare una pompa di calore può comportare un vero e proprio salasso. Ecco un esempio emblematico: un cliente residenziale con una connessione da 3 kW di potenza e 2700 kWh di consumi annui paga il singolo kilowattora circa 19 centesimi di euro. Con l'istallazione di una pompa di calore da 10 kW termici i consumi salirebbero - nella simulazione riportata da QualeEnergia - a 7700 kWh annui con l'obbligo tra l'altro di cambiare il contratto alla più onerosa formula dei 4,5 kW tra di potenza con relativo passaggio alla tariffa D3. Tutto ciò farebbe crescere il prezzo del kilowattora di oltre un terzo, arrivando a circa 31 centesimi.

I risparmi di domani
Se saranno confermati gli orientamenti espressi dall'Authority dalla prossima estate gli utenti che certificheranno l'istallazione esclusiva di un impianto di climatizzazione a pompa di calore della classe energetica più efficiente potranno scegliere di passare alla rinnovata tariffa D1 pagando tutta l'energia consumata circa 21 centesimi a kilowattora. Risultato: per il consumatore "tipo" preso a riferimento nella simulazione (pompe di calore esclusive per il riscaldamento, consumi di 7700 kWh l'anno e potenza impegnata di 4,5 kW) nel caso di un contratto di maggior tutela la bolletta scenderebbe dai 2404 euro annui di oggi a circa 1620 euro, con un risparmio di quasi 800 euro l'anno. Un tesoretto regalato dall'efficienza, che si vorrebbe (e si dovrebbe) giustamente premiare.

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