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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 09:15.

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La conciliazione segna il passo. I dati del ministero della Giustizia testimoniano una costante di questi primi mesi di applicazione dell'istituto: le intese latitano soprattutto per la ritrosia delle parti a presentarsi davanti ai conciliatori. Quando si arriva almeno a sedersi un accordo è raggiunto nella metà abbondante dei casi.

Di sicuro però l'effetto di riduzione del contenzioso che approda davanti ai giudici non c'è. E a sottolinearlo è stato anche il presidente della Cassazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Di fronte a risultati poco brillanti, la tentazione potrebbe essere quella di gettare la spugna e rinunciare a questa ipotesi di soluzione stragiudiziale dei conflitti. Sarebbe però una tentazione almeno prematura.

Tra meno di due mesi entrerà in vigore la seconda parte della conciliazione obbligatoria, l'estensione a condominio e infortunistica stradale, pezzi da novanta nel contenzioso civile. Meglio allora attendere, Corte costituzionale permettendo (si dovrà pronunciare anch'essa a breve), prima di prendere decisioni affrettate, un bilancio della conciliazione 2.0.

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