Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 09:15.
La conciliazione segna il passo. I dati del ministero della Giustizia testimoniano una costante di questi primi mesi di applicazione dell'istituto: le intese latitano soprattutto per la ritrosia delle parti a presentarsi davanti ai conciliatori. Quando si arriva almeno a sedersi un accordo è raggiunto nella metà abbondante dei casi.
Di sicuro però l'effetto di riduzione del contenzioso che approda davanti ai giudici non c'è. E a sottolinearlo è stato anche il presidente della Cassazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Di fronte a risultati poco brillanti, la tentazione potrebbe essere quella di gettare la spugna e rinunciare a questa ipotesi di soluzione stragiudiziale dei conflitti. Sarebbe però una tentazione almeno prematura.
Tra meno di due mesi entrerà in vigore la seconda parte della conciliazione obbligatoria, l'estensione a condominio e infortunistica stradale, pezzi da novanta nel contenzioso civile. Meglio allora attendere, Corte costituzionale permettendo (si dovrà pronunciare anch'essa a breve), prima di prendere decisioni affrettate, un bilancio della conciliazione 2.0.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
Italia
Agenzia delle Entrate sotto scacco, rischio «default fiscale»
-
L'ANALISI / EUROPA
L'Unione non deve essere solo un contenitore ma soggetto politico
Montesquieu
-
NO A GREXIT
L’Europa eviti il suicidio collettivo
-
Il ministro dell'Economia
Padoan: lavoreremo alla ripresa del dialogo, conta l’economia reale
-
LO SCENARIO
Subito un prestito ponte
-
gli economisti
Sachs: la mia soluzione per la Grecia