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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2012 alle ore 14:44.
L'ultima modifica è del 04 aprile 2012 alle ore 13:53.

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(Reuters)(Reuters)

Nel giorno in cui in Italia il governo presenta l'attesa riforma del mercato del lavoro, da Francoforte il presidente della Bce Mario Draghi lancia una esortazione a rivedere le regole di quei paesi europei dove con il sistema attuale il modello sociale, tanto caro all'Europa, è diventato «insostenibile». Un richiamo poi citato dal presidente del Consiglio Mario Monti durante la conferenza stampa di presentazione della riforma.

Anche se le frasi di Draghi non facevano riferimento ad un paese specifico, chiamavano in causa tutti quegli Stati, come Spagna o Italia, in cui negli anni passati le regole hanno portato ad un marcato dualismo sul mercato del lavoro, tra tutelati e non, che finisce per far gravare il peso della flessibilità solo su alcune categorie, come i giovani. «Credo nei valori dell'inclusione e della solidarietà - dice Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo della Bce - ma con le regole attuali questo modello sociale, applicato in alcuni paesi europei è insostenibile». Draghi mette in rilievo come nei paesi in cui si è creato dualismo sulle tutele del lavoro, sia ora necessario operare riforme in modo da redistribuire in maniera più equa il peso della flessibilità.

In generale la Bce ha nuovamente esortato i paesi membri a perseguire, accanto al risanamento dei conti pubblici, riforme strutturali volte a rilanciare il dinamismo e le capacità di crescita dell'economia. Sul mercato del lavoro questo chiama in causa soprattutto i paesi che negli anni passati hanno perso competitività. Perché «la flessibilità e la competitività del mercato del lavoro sono cruciali». Ora quindi questi Stati «devono assicurare sufficienti aggiustamenti dei salari - ha avvertito Draghi - e promuovere la crescita della produttività». Il governatore ha affrontato altri argomenti chiave.

I tassi
«I tassi di inflazione resteranno al di sopra del 2% nel 2012 con dei rischi al rialzo. In linea con questo quadro il ritmo dell'espansione monetaria resta contenuto. Una modesta ripresa dell'attività è prevista nel corso dell'anno. Ma sulle prospettive economiche prevalgono rischi al ribasso». Rischi «collegati alla crisi del debito e al prezzo delle commodity». Ha detto Draghi, nella conferenza stampa a margine del consiglio direttivo che ha oggi lasciato i tassi di interesse al minimo storico dell'1 per cento. Per il quarto mese consecutivo, il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha mantenuto il livello cui li aveva abbassati lo scorso dicembre. La decisione è in linea con le attese di mercati e analisti.

Banche
Secondo Draghi «Il finanziamento delle banche (funding) è generalmente migliorato» in virtù di una «stabilizzazione delle condizioni del mercato finanziario». Quanto alle maxi-aste in favore delle banche Draghi evidenzia che «l'impatto delle misure non convenzionali avrà bisogno di tempo per tradursi nell'economia reale. La solidità dei bilanci bancari sarà un fattore chiave nell'agevolare l'economia». Si è trattato di un quantitative easing come negli Stati Uniti? «Se guardiamo a quello che abbiamo fatto rispetto ad altre banche centrali, la nostra è una politica monetaria classica, abbiamo fatto prestiti contro garanzie, non abbiamo fatto alcun allentamento quantitativo (quantitative easing, ndr) o comprato bond outright (senza sterilizzarli, ndr)».

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