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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2012 alle ore 06:42.

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La Thailandia si appresta ad importare gomma: un evento davvero singolare, considerato che il Paese è il maggior produttore ed esportatore mondiale di questa materia prima, la cui motivazione resta poco chiara. La Thai Rubber Association (Tra) ha dato infatti due giustificazioni diverse, dichiarando all'agenzia Bloomberg che l'azione è mirata a sostenere i prezzi e alla Reuters che gli acquisti si sono resi necessari per onorare i contratti di fornitura con i clienti, dopo che il maltempo ha ostacolato la raccolta locale del lattice.
Qualunque sia la ragione, i mercati non sono rimasti indifferenti: i future sulla gomma, che a Tokyo erano scesi ai minimi da 4 mesi per effetto della domanda fiacca e del generale clima di pessimismo che sta condizionando il comparto delle commodities, ieri sono rimbalzati di oltre il 3% (a 278,7 yen/kg per la consegna ottobre, la più scambiata). La Borsa giapponese ha risentito in modo particolare l'effetto delle dichiarazioni diffuse da Bangkok. Gli acquisti, aveva infatti specificato Prapas Uernontat, presidente della Tra, sarebbero avvenuti proprio al Tocom: «Assumeremo delle posizioni lunghe (all'acquisto, Ndr) e aspetteremo la scadenza del future per prendere consegna della merce». Bangkok conta di proseguire finché non avrà prosciugato i magazzini del Tocom, che attualmente custodiscono circa 15mila tonnellate di scorte, il livello più alto da giugno 2007.
Esportatori locali confermano in effetti che in questo periodo in Thailandia la gomma scarseggia: l'eccesso di pioggia nel Sud del Paese avrebbe costretto a rinviare la spedizione di carichi per almeno 10mila tonnellate e acquistare futures a Tokyo sarebbe oggi più economico che procurarsi la merce sul mercato fisico locale.
Lo stesso Uernontat, tuttavia, ha sostenuto anche che l'obiettivo delle importazioni via Tocom fosse quello di far risalire i prezzi della gomma «a livelli appropriati», dopo la discesa «anomala» subìta negli ultimi mesi (rispetto ai picchi di fine febbraio, il ribasso è di oltre il 20%). L'ordine di importare sarebbe stato trasmesso a tutte le agenzie statali, con la promessa della possibilità di riesportare in seguito il materiale senza pagare tasse. Bangkok avrebbe inoltre invitato a collaborare nell'azione anche gli altri grandi produttori di gomma del Sud-Est asiatico, Indonesia e Malaysia.
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