DICHIARAZIONI DEI REDDITI

730 precompilato: la guida agli sconti fiscali

di Cristiano Dell'Oste

Le modifiche al 730 precompilato

3' di lettura

Ora ci siamo: da giovedì 2 maggio è possibile modificare il modello 730 precompilato. Chi sceglie il fai-da-te può fare tutto dal sito dell’agenzia delle Entrate: da qui si possono inserire i bonus fiscali o i redditi mancanti e, se necessario, correggere i dati precaricati. Poi, una volta completate le correzioni, è possibile inviare la dichiarazione: si può farlo anche subito, ma la scadenza per l’invio è il 23 luglio ed è consigliabile prendersi il tempo necessario a controllare tutto con cura. Lo stesso termine vale anche per chi accetta il precompilato e lo invia senza modifiche (ma negli anni scorsi l’ha fatto una minoranza di contribuenti, per quanto in aumento). Vediamo allora quali sono i casi più frequenti di modifiche, anche in base all’esperienza dei primi quattro anni di dichiarazione precompilata (2015-18).

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I bonus fiscali. Il Quadro E del modello 730 è quello con il più alto tasso di modifiche. Qui si trovano le agevolazioni già precaricate dalle Entrate, a partire dalla detrazione sulle spese sanitarie o la deduzione per il riscatto della laurea, ma anche quelle che i contribuenti possono aggiungere a mano. Attenzione: alcune spese non sono mai presenti, perché non vengono comunicate al Fisco, (come il bonus mobili); altre, invece, avrebbero dovuto essere inserite, ma per qualche motivo sono assenti (può capitare, ad esempio, con la ricevuta fiscale relativa a una visita medica specialistica). In un caso e nell’altro, possono essere inserite dal contribuente.

Le modifiche al 730 precompilato

Le agevolazioni sui lavori in casa. Dopo quella sulle spese sanitarie, la detrazione più frequente è quella sulle ristrutturazioni edilizie (rigo E41), presente in quasi 10 milioni di dichiarazioni presentate l’anno scorso. I bonifici pagati nel 2018 per lavori su singole abitazioni sono nel foglio informativo (allegato al modello 730 in formato Pdf scaricabile dal sito delle Entrate) e vanno inseriti a mano. Quelli per lavori in condominio, comunicati dagli amministratori, spesso sono già inseriti, ma non se i controlli dell’Agenzia hanno evidenziato possibili anomalie: in questo caso restano nel foglio informativo.

La compilazione assistita. Da venerdì 10 maggio l’Agenzia metterà a disposizione, sempre nel sito dedicato al modello 730 precompilato, il servizio di compilazione assistita, che può essere utile a chi ha meno confidenza con quadri, righi e colonne. In pratica, una modalità di inserimento facilitato degli oneri detraibili e deducibili da indicare, che saranno riportati automaticamente nel Quadro E del modello 730.

Le correzioni ai fabbricati. Chi possiede abitazioni o altri fabbricati non deve trascurare un controllo attento al Quadro B. Negli anni scorsi è stato modificato in circa il 50% dei casi. Da monitorare, in particolare, gli immobili per i quali nel 2018 sono cambiati l'utilizzo o il possesso (case comprate o vendute, nuovi contratti di locazione o comodato, cambi di residenza e così via). Nel caso di locazioni vanno riscontrati anche l’ammontare del canone indicato (potrebbe non essere presente l’adguamento Istat, soprattutto nel caso di negozi e box auto) e l’opzione per la cedolare secca, se è stata esercitata.

Familiari e redditi di lavoro. Nel quadro dei familiari, una svista piuttosto frequente è quella di dimenticare di inserire il codice fiscale del coniuge, che va indicato anche se non è a carico. Per i figli, va controllato che siano presenti quelli nati nel 2018. Il quadro C dei redditi di lavoro dipendente e pensione in genere riporta correttamente i dati contenuti nella certificazione unica del sostituto d'imposta (datore di lavoro o ente pensionistico). Qui in di solito è sufficiente un semplice riscontro. Ma potrebbe mancare qualche informazioni per chi ha avuto più rapporti di lavoro o collaborazioni nel 2018.

Le novità di quest’anno. Nel modello 730 2019 debuttano anche alcune nuove agevolazioni: come la detrazione del 36% sui giardini, quella del 19% sulle spese di abbonamento al trasporto pubblico e quella, sempre del 19%, sull'acquisto di dispositivi compensativi o sussidi per bambini e adulti con disturbi dell'apprendimento. Nessuno di questi dati è già precompilato. Tra le novità anche le detrazioni per donazioni ed erogazioni liberali previste dal Codice del terzo settore, come la deduzione delle erogazioni liberali agli enti non commerciali entro il limite del 10% del reddito complessivo dichiarato. Il quadro completo delle novità è nelle istruzioni al modello 730 dell'agenzia delle Entrate.

L’invio senza modifiche. Se tutti i dati precaricati nel modello precompilato sono corretti, si può accettare e inviare il 730 senza modifiche. In questo caso, il contribuente evita i controlli formali sugli oneri detraibili o deducibili comunicati da soggetti terzi, come gli interessi del mutuo comunicati alle Entrate dalle banche. Ma l’esonero è limitato agli oneri: se nella precompilata manca un reddito e il contribuente la accetta, sarà comunque soggetta a possibili verifiche.

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