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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2012 alle ore 17:35.
L'ultima modifica è del 07 giugno 2012 alle ore 16:21.

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La Federal Reserve resta pronta ad agire per proteggere l'economia Usa se la crisi dell'euro peggiorerà. Lo ha dichiarato il presidente della banca centrale statunitense, Ben Bernanke, in una testimonianza di fronte alla commissione economia congiunta del Congresso. Le tensioni in Europa, ha aggiunto facendo eco alle sollecitazioni di Obama, pesano sulle esportazioni americane, sulle imprese e sulla fiducia dei consumatori.

Crescita Usa moderata
La crescita economica degli Stati Uniti dovrebbe continuare a un «ritmo moderato nei prossimi trimestri». È la previsione formulata dal presidente della Fed. Bernanke non vede problemi in arrivo sul fronte dell'inflazione, mentre «rischi importanti» derivano dalla situazione in Europa.

I rischi arrivano dall'Europa
Nonostante tutte le azioni finora intraprese «la situazione in Europa pone rischi significativi per il sistema finanziario e per l'economia degli Stati Uniti». Secondo il numero uno della Fed «le preoccupazioni sul debito sovrano e sullo stato di salute di numerose banche in diversi stati dell'area euro continuano a creare disordini nei mercati finanziari globali».

Non solo, ma «la crisi in Europa ha danneggiato l'economia degli Stati Uniti comprimendo le nostre esportazioni, influenzando negativamente la fiducia delle imprese e dei consumatori e mettendo sotto pressione i mercati e le istituzioni finanziarie».

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