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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 13:14.

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Mario Monti durante la conferenza stampa al London Stock Exchange (Ap)Mario Monti durante la conferenza stampa al London Stock Exchange (Ap)

«La priorità di Italia e Gran Bretagna è la crescita economica, e siamo d'accordo che la disciplina fiscale è condizione necessaria ma non sufficiente per la crescita». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, durante la conferenza stampa al London Stock Exchange, seguita all'incontro con il primo ministro David Cameron e a quello con gli investitori della City. Sulla crescita, ha aggiunto Monti, «entrambi pensiamo che non i singoli paesi, ma l'Ue nel suo complesso, come soggetto unico» debba impegnarsi per questo obiettivo.

Sempre dalla sede della Borsa londinese, Monti ha annunciato che venerdì 20 si terrà un nuovo consiglio dei ministri per «un secondo pacchetto di misure» per liberalizzazioni e infrastrutture dopo il decreto "salva Italia": misure, ha spiegato Monti, che riguarderanno professioni, lavoro, farmacie, servizi di pubblica utilità gestiti dalle Regioni, benzina.
Nel pacchetto rientrerà anche la «separazione della rete del gas», cioè del mercato della produzione e distribuzione. Anche se i dettagli sono ancora da definire. Il governo invece «non ha piani di azione» sulla possibilità di una cessione della partecipazione pubblica in Eni e Snam. Il premier ha anche sottolineato di non aver messo a bilancio «neanche un euro» dalla lotta all'evasione fiscale, «ma siamo molto, molto fiduciosi» che dal contrasto all'evasione ci saranno «entrate» di grande entità. Soprattutto se ci saranno anche dei «cambi di mentalità».

L'incontro con Cameron: vogliamo lavorare insieme per un mercato unico europeo
«Abbiamo rinnovato la nostra volontà a lavorare per un mercato unico» europeo, aveva detto Monti in precedenza, al termine dell'incontro con il premier inglese al 10 di Downing Street. «Tra Gran Bretagna e Italia - ha aggiunto - c'è cooperazione, condivisione dei valori, iniziative politiche e interesse profondo per l'Europa e anche per le soluzioni della crisi dell'eurozona. È nell'interesse dell'Inghilterra e dell'Italia, dei due paesi, lavorare insieme per un mercato singolo, unico e credibile. Sará uno strumento per la crescita economica».

Monti: niente da chiedere a Merkel, c'è un problema di governance
Monti è giunto oggi a Londra sicuro che la sua missione avrà successo e che riuscirà a convincere gli investitori della solidità dell'Italia. E, dopo essersi detto certo della sua capacità di convincere i mercati, si è presentato al cospetto di Cameron. Tra i due sembra esserci piena sintonia sulle prossime sfide da affrontare. «Non credo che i Paesi dell'eurozona che sono individualmente in difficoltà», spiega il premier e «tra questi c'è l'Italia, abbiano niente da chiedere alla Germania» ma «non è questo il problema: c'è il problema di una governance dell'eurozona non adeguata, non all'altezza della sfida».

Cameron: sosteniamo l'Fmi, ma vogliamo eurozona forte
Un richiamo condiviso dal premier britannico che spende parole di stima nei confronti di Monti («è un leader forte»). «Siamo grandi sostenitori dell'Fmi, ma soprattutto vogliamo un'eurozona forte insieme alla sua valuta», sottolinea Cameron. Che insiste. «Servono nuove proposte per la crescita in Ue: se prenderemo le decisioni giuste adesso, l'Europa potrà competere e vincere» in futuro.

Il primo ministro britannico d'accordo con il premier: Ue faccia di più
Cameron si dice poi d'accordo con il premier sulla necessità di un'agenda a lungo termine per la crescita. «Sono d'accordo con Monti, sono stati fatti progressi in direzione di un maggiore sostegno alle banche europee, ma dobbiamo essere realisti sulla situazione che coinvolge molti Paesi europei. Finora si è lavorato, ma non abbastanza bene. Bisogna capire cosa fare di più». Per Cameron ci sono misure da prendere nel «breve e nel lungo termine». Poi snocciola il dettaglio: a stretto giro servono provvedimenti «firewall» per evitare il contagio e «soluzioni importanti per la Grecia». Ma c'è anche bisogno, aggiunge Cameron, «di un'agenda a lungo termine sulla competitività e il deficit fiscale. Di questo abbiamo parlato con Monti». Il primo ministro britannico sottolinea la necessità di «un'agenda a lungo termine per risolvere questi problemi e iniziare il 27 gennaio per il mercato digitale, per l'energia, i servizi, la crescita. Dobbiamo fare aprire tutti i mercati dei Paesi. In particolare quelli limitati».

Fitta agenda nella City per il professore
Dopo l'incontro con i vertici del Financial Times, Monti ha quindi affrontato il faccia a faccia con il primo ministro David Cameron. Ora il professore si presenterà davanti agli oltre 100 investitori della City alla Borsa di Londra e subito dopo terrà una lezione alla London School of Economics, prima di chiudere il tour londinese con gli ultimi due appuntamenti: l'incontro con il vice primo ministro Nicholas Clegg e successivamente quello con il leader laburista Ed Miliband.

La mission: convincere osservatori e agenzie della stabilità del Paese
Monti ha dunque iniziato la sua full immersion londinese ribadendo la assoluta certezza di riuscire nella sua missione: ribaltare i convincimenti delle agenzie di rating e, appunto, convincere gli osservatori di stabilità e affidabilità del nostro sistema Paese. Oggi l'agenda del premier sarà molto intensa e, da qui a fine giornata, il professore punta a fare risultato pieno.

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