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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2012 alle ore 16:12.

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(Corbis)(Corbis)

Pagare una piccola tassa su Fido e Pussy, cioè cani e gatti domestici, per permettere ai comuni di curare le colonie feline e prevenire il randagismo. È questa la logica della legge sugli «animali d'affezione» approvata dalla commissione Affari sociali della Camera, ma la possibilità che i comuni ricorrano a una nuova imposta a fatto sollevare un coro di «no», sia dal mondo politico che da quello associativo. Tanto che il relatore, Gianni Mancuso (Pdl) ha annunciato il ritiro di questa imposta dalla legge.

«I Comuni - si legge nel testo della proposta di legge - possono deliberare, con proprio regolamento, l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo». La commissione ha completato l'esame del provvedimento e ora il testo è alle altre commissioni competenti per i pareri e dunque potrebbe presto approdare in Aula. Durante l'iter è stato anche approvato un emendamento dell'Idv che esonera dalla tassa «i cittadini che hanno adottato un cane o un gatto in una struttura comunale».

Il provvedimento ("Norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell'incolumità pubblica") aveva iniziato il suo iter nell'aprile 2009 a partire da una proposta di legge di due deputate del Pdl, Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci. L'esame è stato completato lo scorso 6 marzo. È composto di 39 articoli e prevede, tra l'altro, la creazione di un'anagrafe degli animali d'affezione, l'obbligo di segnalare se si trova un animale ferito al servizio veterinario pubblico che deve prontamente intervenire o ancora i cimiteri per gli animali d'affezione.

I Comuni sono tenuti a una serie di compiti per la prevenzione e il contrasto del randagismo tra cui «incentivi per l'adozione degli animali, prestazioni medico-veterinarie di base erogate da medici veterinari liberi professionisti in regime di convenzione con i comuni, piani di controllo delle nascite con sterilizzazioni». Ed è a questi fini che l'amministrazione comunale può istituire la "nuova" tassa.

Sul provvedimento la commissione Finanze ha chiesto una relazione tecnica del governo per le coperture. In commissione, secondo quanto riportano i bollettini parlamentari, ieri il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, ha detto di «concordare in linea di principio con l'istituzione di una nuova tassa sugli animali domestici». «Tra le tasse introdotte dal governo Monti - ha commentato la Lega con Claudio D'Amico - manca solo quella sull'aria...».

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