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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2012 alle ore 06:44.

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MILANO
«Scuole secondarie e Università, in Italia, faticano a preparare tecnici di qualità. Così abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa». Giampaolo Arosio, presidente e amministratore delegato di Festo, filiale italiana del colosso tedesco dell'automazione, non usa giri di parole per motivare l'investimento in borse di studio per la meccatronica: è un problema di domanda e offerta.
La società, insieme a Fameccanica Data e gruppo Loccioni, è sponsor e promotore del nuovo master in meccatronica & management varato della Liuc di Castellanza, in partenza dal prossimo ottobre.
Le borse di studio previste sono 14, del valore di 10mila euro ciascuna, e consentiranno ad altrettanti studenti di approfondire le proprie conoscenze in materia, oltre che di partecipare ad un robusto stage di 720 ore in azienda per testare sul campo ciò che si è appreso.
«Noi investiamo 60mila euro – aggiunge Arosio – ma un cacciatore di teste chiede anche il 30% dello stipendio annuo e quindi questa iniziativa è valida da un punto di vista sociale ma anche economico. Tenga conto che quest'anno vogliamo assumere 12 persone, e facciamo fatica a trovarle». Sulla stessa linea di pensiero è Giampiero De Angelis, ad dell'azienda abruzzese Fameccanica, oltre 200 milioni di ricavi nei macchinari, in crescita del 20% e a caccia di personale specializzato.
«Qui a Chieti – racconta De Angelis – facciamo fatica ad attrarre talenti dal nord e così abbiamo deciso di puntare su questa iniziativa. Un corso in meccatronica del resto non nasce tutti i giorni e per noi è importante trovare queste competenze».
Altro partner è la marchigiana Loccioni, 70 milioni di ricavi con 350 addetti, leader mondiale in alcune nicchie di macchine di misura. «A budget nel 2012 abbiamo 45 inserimenti – racconta il managing director Renzo Libenzi – e per qualche motivo inspiegabile nel nostro paese l'offerta di meccatronica è inadeguata, pur avendo fior di aziende che prosperano proprio in questo settore. Noi crediamo in questa iniziativa Liuc e pensiamo che fare rete tra università e imprese sia uno dei modi per crescere e reagire alla crisi».
«Il corso – spiega il direttore del master Vittorio D'Amato – nasce dalla necessità, manifestata dalle aziende del settore dell'automazione, di sposare un approccio integrato, "meccatronico", in cui gli aspetti meccanici ed elettrici/elettronici non vengono considerati separatamente e sequenzialmente, ma congiuntamente e contemporaneamente». Il master, che richiede un impegno full time, per un totale di 450 ore d'aula e 720 ore di stage in azienda, si rivolge a giovani laureati in Ingegneria Meccanica, Elettrotecnica ed Elettronica, che saranno selezionati anche attraverso l'esame delle aziende coinvolte nell'iniziativa.
Il calendario del Master si articola in una prima fase di lezioni e testimonianze da ottobre 2012 a gennaio 2013 e in una seconda di stage da febbraio a luglio 2013.
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