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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2012 alle ore 08:05.

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di Vittorio Da Rold
Il giorno in cui Ben Bernanke, il presidente della Fed, testimoniava davanti alla commissione bancaria del Senato americano che «la manipolazione del Libor è il maggior problema per la finanza» dimenticando per un momento i pingui bonus ai banchieri, un'altra sottocommissione del Senato degli Stati Uniti, presieduta dal senatore democratico Carl Levin, metteva sul banco degli imputati la banca HSBC Holdings Plc che avrebbe fatto affari con aziende legate al terrorismo, dato garanzie per operazioni di riciclaggio di denaro sporco in Messico, e infine aggirato le dure sanzioni USA contro l'Iran con complesse operazioni finanziarie chiamate U-turn.

Il duro atto di accusa è contenuto in 335 pagine del rapporto uscito il 17 luglio a cura della "Sottocommissione permanente sulle indagini" del Senato Usa dove vengono elencati i dettagli di un decennio di controlli mancati, interni ed esterni, grazie ai quali alcune filiali dell'HSBC sparse in tutto il mondo hanno fornito un «portale negli Stati Uniti a terroristi, cartelli della droga e altri criminali».

«La divisione Usa della banca inglese ha offerto soldi e altri servizi finanziari a una serie di banche saudite e del Bangladesh che si ritiene abbiano finanziato al-Qaeda e altri gruppi che fanno parte della lista Usa delle organizzazioni terroristiche», riporta il resoconto del Senato.
Ma cosa è successo? «La cultura di HSBC è stata diffusamente inquinata per un lungo periodo», ha detto Carl Levin, il presidente democratico della commissione che ha riconosciuto però la cooperazione della stessa banca nell'indagine. «Il recente cambiamento nella leadership dell'istituto dimostra che la banca si è impegnata a fare opera di pulizia. Questo impegno è sicuramente ben accetto».

«Riconosciamo che, in passato, a volte non abbiamo rispettato gli standard che i regolatori e i clienti si aspettavano da noi», ha ammesso in un e-mail, Robert Sherman, un portavoce della HSBC. «Ci scusiamo, riconosciamo questi errori, risponderemo per le nostre azioni e daremo il nostro impegno assoluto a rimettere ordine in ciò che è andato storto», ha proseguito il portavoce dell'istituzione creditizia.

LA MANIPOLAZIONE DEL LIBOR. Questa vicenda scabrosa si lega allo scandalo delle manipolazioni del tasso Libor da parte di Barclays, la seconda banca inglese, un sistema «strutturalmente difettoso» secondo le parole di Bernanke sempre davanti alla commissione del Senato, un sistema messo sotto accusa dagli stessi senatori americani durante l'udienza del presidente della Fed. Un indice che regola però un mercato globale di tassi su derivati su 10 valute e da 350 mila miliardi dollari, dice la CFTC, l'agenzia di vigilanza sui future e derivati americani, presieduta da Gary Gensler. Sono in molti a ritenere che il caso inglese sia un episodio che potrebbe essere solo la punta dell'iceberg. «Sarei sorpreso se non ci fossero altri casi di market abuse», ha affermato ai deputati Lord Turner, presidente Fsa, l'authority sui servizi finanziari della City.

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