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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2012 alle ore 19:35.
L'ultima modifica è del 15 giugno 2012 alle ore 10:01.

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In questa fase della crisi sono predominanti le scelte politiche. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi a una conferenza a Francoforte aggiungendo che la Banca centrale europea continuerà a garantire liquidità se necessario. La Bce non può colmare tutte le falle nel processo di integrazione europea, ha detto Draghi a Francoforte, aggiungendo che una situazione complessa non può essere risolta con una singola azione. Per una Unione monetaria più forte sarà necessario un potere centralizzato, ha continuato il presidente Bce in linea con quanto detto da Angela Merkel pochi giorni fa, sottolineando l'importanza di una più stretta unione politica, anche se una maggiore integrazione non significa cedere sovranità.

«L'Eurosistema continuerà a fornire liquidità alle banche solventi, quando necessario» ha precisato Draghi a Francoforte «The Ecb and Its Watchers XIV Conference». Parlando poi del maxi prestito triennale Ltro (con tasso all'1%), il presidente Bce ha sottolineato che ha bisogno di tempo per avere i suoi effetti, «è troppo presto per trarre conclusioni definitive circa il comportamento di una singola variabile - nel dettaglio il credito delle banche all'economia privata - visto che è influenzata da una moltitudine di fattori». Nel momento attuale in cui c'è «una domanda di credito molto debole e una accresciuta avversione al rischio, un rimbalzo nel volume dei crediti risulta particolarmente rallentato».

In serata una fonte vicina al Fmi ha dichiarato all'agenzia Ansa che l'Italia «non sarà di nuovo sorvegliata speciale» come allo scorso vertice di Cannes, ma il rischio che «diventi la prossima vittima del contagio» è uno dei temi nell'agenda del G20 di Los Cabos (18 e 19 giugno). Quanto alla Spagna le prospettive sono «molto difficili»: l'economia è nel mezzo di una nuova recessione «senza precedenti, con un tasso di disoccupazione già a livelli inaccettabili, il debito pubblico che sale rapidamente e Il sistema finanziario che necessita di ricapitalizzazione».

In questo quadro decisamente fosco «gli Stati Uniti sono pronti ad ogni emergenza che potrebbe arrivare dall'Europa dopo il voto della Grecia», ha detto un portavoce della Casa Bianca nel corso del briefing in vista del vertice. Intanto ci sarebbe «ampia convergenza» di vedute tra gli europei: i leader di Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania, riferisce l'Eliseo, si son trovati d'accordo in teleconferenza sulle «priorità da conferire alla crescita e all'occupazione, alle regole per il settore finanziario e al finanziamento dello sviluppo».

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