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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 06:45.

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Cade un altro baluardo del segreto bancario. Il primo ministro del Liechtenstein Adrian Hasler, ha annunciato che il 21 novembre anche il Principato firmerà la Convenzione bilaterale con l'Ocse che prevede, tra l'altro, lo scambio automatico di informazioni relative ai contribuenti. La guerra globale al "fiscalmente non dichiarato " – capitanata dagli Usa e dal loro piano unilateralmente imposto "Fatca", cui si ispirano tutte le autorità internazionali – aggiunge un altro tassello al puzzle. Il premier del Principato, Adrian Hasler, ha accettato di rispondere alle domande del Sole 24 Ore su un passaggio storico e politico molto delicato per il piccolo Paese stretto tra Austria e Svizzera,
La decisione di entrare nell'accordo internazionale per condividere informazioni finanziarie è stata una "libera scelta" del Principato?
È un chiaro segno dell'impegno del Liechtenstein per adottare e implementare gli standard internazionali. La Convenzione è fortemente promossa da G20 e Ocse, che incoraggiano gli Stati a firmarla. Tutte le nazioni del G20 hanno già sottoscritto l'accordo e quasi tutti i membri dell'Ocse (34 nazioni, le più importanti europee e del Nord America tra le altre, ndr) hanno già firmato la Convenzione o si sono impegnate a farlo. Convenzione che è diventata "de facto" lo standard internazionale. Sottoscrivendola tra l'altro si rafforza la reputazione della piazza finanziaria e la sua integrità.
Pensa che la vostra sia più una perdita secca di sovranità o una sconfitta nel braccio di ferro contro l'Ocse e i Paesi a caccia dei propri evasori fiscali?
Ci siamo fatti carico in modo serio delle preoccupazioni dell'Ocse e dei singoli Paesi. Ci aspettiamo che i nostri partner tengano in seria considerazione gli interessi del Liechtenstein, specialmente il trattamento equo della nostra piazza finanziaria. Che significa applicare gli stessi principi e cioè rimuovere le discriminazioni, rafforzare l'accesso al mercato senza restrizioni a livello di Ue. Sto parlando del principio chiave del Principato nell'approccio alla cooperazione fiscale.
Cosa pensa dello scambio automatico di informazioni? Basterà ad assicurare in modo equo il pagamento delle tasse? O è solo una minaccia al business del vostro Paese?
Lo scambio automatico in materia fiscale diventerà presto standard internazionale di riferimento. Ovviamente l'implementazione delle informazioni automatiche ha senso solo se diventerà uno standard globale. Riteniamo che l'alternativa, per esempio standard differenziati, aprirebbero scappatoie, distorsioni del mercato e alterazione della concorrenza, effetti che devono essere assolutamente evitati. L'approccio attuale dovrebbe garantire la parità di condizioni per tutte le piazze finanziarie e assicurare che le nuove misure siano effettive a livello globale. Il Liechtenstein è già pronto per negoziare accordi bilaterali sullo scambio automatico fondati sui futuri standard dell'Ocse, a condizione che tali accordi prendano in debita considerazione gli interessi legittimi di tutti i soggetti coinvolti, e che i Paesi interessati abbiano le strutture necessarie per questo approccio trasparente. Abbiamo una particolare attenzione verso l'Italia come Paese del G5.

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