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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2012 alle ore 06:41.

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Richiesta di rinvio a giudizio per il presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani accusato di falso ideologico in relazione al materiale presentato dalla Regione in occasione dell'inchiesta sui fondi (1 milione) assegnati dalla Regione stessa alla cooperativa Terremerse guidata dal fratello del presidente Giovanni Errani.
In pratica l'accusa – che passerà il vaglio del gup Bruno Giangiacomo il 7 novembre prossimo – è quella di aver gestito con leggerezza la pratica di finanziamento e soprattutto di non aver verificato come fosse impossibile che i lavori di costruzione della cantina (per cui i finanziamenti erano stati chiesti) si potessero essere conclusi il 31 maggio 2006 (termine inderogabile per ottenere i fondi Ue) essendo iniziati appena otto giorni prima. Verificata, anche attraverso fotografie, l'impossibilità della costruzione in così breve tempo, la Regione ha chiesto alla coop (ora Colli Romagnoli che ha inglobato Terremerse) la restituzione dei fondi. L'accusa ad Errani è ora quella di aver travisato i fatti in un documento che il governatore ha allegato agli atti inviati, sua sponte, alla procura della Repubblica per chiarire cosa fosse realmente accaduto. Da qui il falso ideologico per cui la procura della Repubblica di Bologna ha ritenuto di dover chiedere il rinvio a giudizio di Vasco Errani che ha dichiarato di presentarsi «con piena fiducia davanti ai giudici» perché «da quando faccio il presidente della Regione non mai favorito o sfavorito qualcuno».
Invece, secondo il procuratore di Bologna Roberto Alfonso, l'indagine del Pm Antonella Scandellari è stata «tempestiva» e condotta «con grande serietà e abbiamo ritenuto che gli elementi acquisiti siano idonei a sostenere il processo. Poi – ha concluso Alfonso – sarà il giudice a stabilire se gli elementi siano idonei o meno perché questa è la filosofia del processo».
Di tutt'altro avviso l'avvocato Alessandro Gamberini, del foro bolognese, che difende il presidente Errani. «La procura di Bologna ha commesso un grave errore e la richiesta di rinvio a giudizio, in assenza di elementi che la giustifichino, desta sorpresa e sconcerto», ha dichiarato Gamberini. Secondo il legale, in particolare, «se è vero che nella relazione allegata all'esposto presentato dallo stesso Errani c'era una valutazione rivelatasi poi inesatta su una procedura edilizia del Comune di Imola, si tratta da un lato di affermazioni che non integrano il falso e che comunque furono redatte in autonomia da funzionari della Regione». Si tratta di uno scritto messo a punto da Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti (rispettivamente direttore generale agli Affari Istituzionali e direttore generale del settore Agricoltura della Regione) accusati di concorso e favoreggiamento. Infatti, nella relazione in questione, redatta per l'accusa «su istigazione di Errani», la Terzini scrisse che l'autorizzazione edilizia concessa dal Comune di Imola il 23 maggio 2006 era in realtà una variante in corso d'opera e non un nuovo permesso a costruire come poi è emerso.
Inevitabili le reazioni politiche; se da un lato il Pd bolognese e regionale si mobilita a sostegno di Errani, la Lega Nord chiede le dimissioni subito e il voto a ottobre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA VICENDA
La vicenda
Tutto parte dall'inchiesta sui fondi (1 milione) assegnati alla cooperativa Terremerse guidata dal fratello del presidente, Giovanni, per la costruzione di una cantina avvenuta in soli 8 giorni
L'accusa
L'accusa a Vasco Errani è di aver travisato i fatti in un documento allegato agli atti inviati, sua sponte, alla procura

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